Il presidente del Mozambico Filipe Nyusi ha licenziato ieri sei ministri, tra cui quelli delle finanze, Adriano Afonso Maleiane, delle risorse minerarie e dell’energia, Ernesto Max Tonela, e di industria e commercio Carlos Mesquita. Licenziati anche il ministro dei lavori pubblici, dell’edilizia abitativa e delle risorse idriche João Machatine, quella del mare, delle acque interne e della pesca, Augusta Maita, e Carlos Siliya, ministro dei combattenti.

L’importante rimpasto di governo è stato annunciato con un comunicato che non ha addotto alcuna motivazione per la destituzione dei ministri né ha dato indicazioni su quando gli incarichi sarebbero stati ricoperti. Si tratta della seconda importante riorganizzazione del gabinetto degli ultimi mesi, dopo che a novembre, Nyusi aveva licenziato e sostituito i ministri della difesa e dell’interno.

Molti dei licenziati sono storici protagonisti del governo di Nyusi, che lo hanno accompagnato sin dal suo primo mandato, come Tonela, considerato uno degli uomini di fiducia del presidente, o Mesquita, suo amico d’infanzia.

Secondo Adriano Nuvunga, direttore del Centro per la democrazia e lo sviluppo (Cdd), sentito da DW, si tratterebbe più un “ballo delle sedie” che di radicali cambiamenti, almeno nelle posizioni rilevanti del governo.