Una ricerca che ha lo scopo – attraverso a interviste a operatori sociali e funzionari pubblici, e con l’utilizzo di questionari e gruppi di discussione – di fornire un qualche orientamento sulla condizione delle vittime della tratta provenienti dalla Nigeria e sul fenomeno criminale sotteso. Fenomeno che è stato oggetto in questi anni di studi approfonditi e che è stato codificato dal protocollo di Palermo delle Nazioni Unite nel 2000.
La tratta, per esser tale, deve riunire tre elementi. Il primo è la “condotta” che deve essere volta a al reclutamento, trasporto e trasferimento di autorità; Il secondo è il “mezzo” attraverso il quale si compie la condotta, quindi l’uso della forza o altre forme di coercizione; il terzo elemento è lo “scopo” che deve essere quello dello sfruttamento.
L’Organizzazione internazionale del lavoro stima che siano almeno 40 milioni le persone vittime della tratta: un mercimonio che riguarda lo sfruttamento sessuale e le condizioni di lavoro, e che procura manodopera alle attività illegali. L’autore, sociologo con alle spalle varie ricerche sul campo, fornisce alcune coordinate e indica alcuni passaggi cruciali che meriterebbero ben altro approfondimento.
Da segnalare comunque il capitolo sulle organizzazioni criminali dell’Africa occidentale coinvolte nel traffico. Alcune pagine sono dedicate anche all’attività di associazioni italiane che si battono contro la tratta e cercano di sottrarre le vittime alla criminalità organizzata.