Adottato in Egitto un disegno di legge annunciato dal governo, su direttiva presidenziale, che stabilisce esplicitamente l’età del matrimonio. Misura adottata per evitare le unioni precoci. In Egitto non ci si potrà sposare se non si sono compiuti i 18 anni. Chiunque istighi o violi questa legge verrà multato e potrebbe perfino essere imprigionato.
Il Consiglio dei ministri ha spiegato che il disegno di legge mira a «ridurre questo fenomeno negativo», nonché il suo «impatto svantaggioso sulle persone interessate, non essendo pronte psicologicamente, culturalmente, mentalmente o fisicamente per quel passo».
Secondo l’Agenzia centrale di statistica egiziana (Capmas), nel 2021 sono stati contratti 118 mila matrimoni di minorenni, pari al 40% del totale. Nell’80% dei casi è la sposa ad essere minorenne, per il restante 20% lo sono tutt’e due gli sposi. Il ministero della salute ha anche riferito che 500mila bambini nascono ogni anno da madri adolescenti.
Il progetto di legge vieta l’autenticazione di un certificato di matrimonio per qualsiasi persona di età inferiore ai 18 anni. Di conseguenza, chiunque partecipi al matrimonio di un minorenne è punito con 5 anni di prigione e una multa di 100mila-200mila sterline egiziane (5mila-10mila euro circa).
Una pena di reclusione non inferiore a un anno oltre a una multa tra 50mila-200mila sterline egiziane (2.500-10mila euro) sarà inflitta a qualsiasi ufficiale di matrimonio che autentica il matrimonio tra minorenni. Puniti anche «il tutore del minore e chiunque partecipi o istighi a tale reato».
Un provvedimento che cerca di porre un freno anche a una crescita demografica imponente che spaventa i vertici del paese. Il 7 aprile scorso è stato pubblicato un rapporto dal Senato della Repubblica – redatto dopo 20 incontri della commissione sanità con diversi ministri, funzionari ed esperti del settore – in cui si prevede un vero e proprio boom demografico tra il 2030 e il 2040 che porterà l’Egitto dagli attuali 100 milioni di abitanti a 183 milioni entro il 2050.
Nello studio del Senato si afferma che «la sovrappopolazione è la più grande minaccia alla sicurezza nazionale, ora che il terrorismo si è placato», visti anche i metodi repressivi adottati dal governo, aggiungiamo noi.
E le conseguenze di quel che potrà accadere si possono già vedere oggi, con l’esecutivo in fortissima difficoltà nel tamponare la crisi alimentare scoppiata anche grazie alla guerra in Ucraìna, essendo l’Egitto il più importante importatore di grano al mondo.
Lunedì scorso il presidente Abdel Fattah al-Sisi, ha invitato i governatori del paese a prepararsi fin da ora, perché l’attuale crisi economica potrebbe prolungarsi. Durante un’ispezione al centro operativo di controllo della Rete nazionale di emergenza e sicurezza, il capo dello stato ha chiesto «una rapida risposta per far fronte a tutti i tipi di emergenze e crisi», garantendo un controllo dei prezzi e la fornitura di beni ai cittadini. In un video pubblicato dalla presidenza egiziana, Al-Sisi ha lanciato un appello ai commercianti affinché realizzino un «ragionevole guadagno» e non aumentare le difficoltà dei cittadini alla luce della crisi ucraìna.