Si è aperto oggi, 27 maggio, a Malabo, capitale della Guinea Equatoriale, il vertice straordinario dei capi di stato dell’Unione africana (Ua), incentrato sul “Terrorismo e i cambiamenti incostituzionali di governo”. Il primo preoccupa per la sua progressiva diffusione nel continente: dalla Libia al Mozambico, dal Mali alla Somalia, passando per il Sahel, il bacino del lago Ciad e l’est della Repubblica democratica del Congo.
Il summit si svolge inoltre in un contesto segnato da cinque colpi di stato militari in Africa dal 2021, in Guinea, Burkina Faso, Mali, Sudan e Ciad.
A preoccupare è anche l’aggravarsi delle crisi umanitarie, dovute all’insicurezza e ai cambiamenti climatici, in particolare nel Sahel e nel Corno d’Africa. Se ne è parlato in un primo vertice, iniziato il 25 maggio, Africa Day, giornata che commemora la fondazione, nel 1963, dell’Organizzazione dell’unità africana antesignana dell’Ua.
“Circa 113 milioni di persone hanno bisogno di aiuti umanitari in Africa, di cui 48 milioni sono rifugiati, richiedenti asilo e sfollati interni”, ha indicato Moussa Faki Mahamat, presidente senegalese e presidente di turno dell’Ua, durante la cerimonia di apertura.
Degli 1,4 miliardi di africani, circa 282 milioni soffrono di denutrizione. 49 milioni in più rispetto al 2019, secondo la Fao. Una crisi aggravata negli ultimi anni dagli effetti del Covid-19 e dalla guerra in Ucraìna che ha portato a un forte aumento dei prezzi dei generi alimentari e di prima necessità.
Oggi saranno presentate proposte ai capi di stato, compresa la creazione di un’agenzia umanitaria africana e l’istituzione di un fondo speciale di emergenza, finanziato dai paesi membri.