Nel nord del Sudan si registrano nuovi scontri, scoppiati lo scorso fine settimana e protrattisi fino a ieri, tra le tribù arabe rizeigat e quelle indigene gimir nel distretto di Kolbus, a circa 160 chilometri da El Geneina, capitale dello stato del Darfur occidentale. I combattimenti hanno causato la morte di 117 persone, quasi tutte dell’etnia gimir, con 17 villaggi dati alle fiamme.
Il segretario generale del Consiglio dei gimir, ha detto al quotidiano Sudan Tribune che le milizie arabe erano sostenute dalle Forze di supporto rapido, i famigeriati janjaweed, il cui comandante è il numero due della giunta militare golpista, al potere nel paese. Gli scontri all’inizio di quest’anno nell’area hanno causato centinaia di morti lo sfollamento di circa 124mila persone.
Intanto la giunta militare al potere sta cercando di riportare in Sudan alcuni gruppi armati darfuriani operanti in Libia come mercenari, visti come potenziali alleati nella lotta per il potere del regime sudanese contro le forze civili.
La scorsa settimana una delegazione del governo sudanese ha tenuto colloqui informali con sette fazioni armate nella capitale del Niger, per discutere i modi per partecipare al processo di pace in Sudan e porre fine alla loro presenza in Libia. Secondo il Sudan Tribune, che ne dà notizia, sarebbe stato firmata anche un intesa preliminare.