Il presidente della Rd Congo Félix Tshisekedi ha deplorato ieri, 62° anniversario dell’indipendenza del suo paese, «l’ennesima aggressione da parte del Rwanda» e ha affermato la sua determinazione a opporsi a un «doppio fronte diplomatico e militare».
«La celebrazione di questa giornata si svolge in un contesto di sicurezza particolarmente preoccupante, che condiziona la nostra esistenza come nazione», ha dichiarato il presidente in un discorso trasmesso alla televisione nazionale. «Il nostro paese», ha detto, «sta affrontando l’ennesima aggressione dal Rwanda, che agisce sotto la copertura del movimento terroristico M23, in violazione di tutti gli accordi e trattati internazionali». Kinshasa accusa Kigali di sostenere questa ribellione, cosa che il Rwanda nega.
Tshisekedi ha chiesto una mobilitazione generale della nazione contro l’aggressione armata dei ribelli nel nordest.
Dalla fine di marzo 2022, l’M23 è all’offensiva nella provincia del Nord Kivu, mentre migliaia di civili sono sfollati a causa dei combattimenti in corso. Bunagana, città strategica al confine con l’Uganda, è ancora in mano ai ribelli. Gli insorti hanno anche affermato di aver preso il controllo di altri due villaggi nel territorio di Rutshuru, sempre nella provincia del Nord Kivu.
Il presidente ha sottolineato che la celebrazione della giornata dell’indipendenza si è svolta in un contesto di sicurezza particolarmente preoccupante, che pregiudica l’esistenza del paese.
Nel suo discorso televisivo, il presidente ha rassicurato « il popolo congolese in tutta la sua diversità che non risparmierò alcuno sforzo per assicurare quella pace e che la sicurezza sarà ripristinata, e che gli aggressori saranno respinti dal nostro territorio»,
Le autorità della Repubblica democratica del Congo accusano il Rwanda di essere dietro i ribelli con supporto logistico e truppe per destabilizzare la parte nord-orientale del paese. Un’accusa ripetutamente confutata da Kigali, che indica che il problema della sicurezza nella Rd Congo è puramente interno.
Consultazioni di Nairobi
In occasione del suo intervento, il presidente congolese ha ribadito il suo impegno per il proseguimento delle consultazioni avviate a Nairobi, sotto l’egida del presidente kenyano Uhuru Kenyatta, con il sostegno dei capi di stato della Comunità dell’Africa orientale (EAC ).
Al 3° conclave dell’EAC, tenutosi il 20 giugno, i leader hanno deciso di schierare una forza regionale per cercare di portare la pace nell’est della Rd Congo.
L’M23, sta per “Movimento del 23 marzo”, è un’ex ribellione a maggioranza tutsi che, sconfitta nel 2013, ha ripreso le armi alla fine dello scorso anno. «Non risparmierò alcuno sforzo affinché (…) gli aggressori siano cacciati dal nostro territorio», ha assicurato il presidente congolese. «Ho chiesto e ottenuto che il Rwanda non partecipasse, per il suo impegno a fianco del gruppo terroristico M23 all’incontro di Nairobi», ha ribadito.
Il presidente congolese ha anche promesso il suo sostegno all’esercito nazionale (le Fardc) e ha lanciato alla popolazione «un solenne appello alla mobilitazione generale» per «intensificare l’immancabile ai combattenti». «Il mio appello è rivolto, in modo particolare, ai nostri giovani, che invito ad arruolarsi massicciamente nelle Fardc e nella polizia nazionale», ha aggiunto.