In una lettera aperta al presidente francese Macron, 13 organizzazioni della diaspora algerina affermano che «alcune conquiste» in termini di libertà di espressione, manifestazione o libertà di stampa in Algeria «sono in forte calo, anche in via di scomparsa».
Ed esortano il presidente francese a «non oscurare» questi temi durante la sua visita in Algeria, da giovedì 25 agosto a sabato 27 agosto. Temi legati al «degrado dei diritti umani» in questo paese, e a «non sostenere la deriva dispotica del regime algerino».
Le organizzazioni – tra cui Debout l’Algérie, Citizen Action for Algeria, Groupe Algérie Droit Devant, il collettivo delle famiglie degli scomparsi in Algeria o il Coordinamento degli algerini del mondo – hanno inviato sabato scorso questa lettera aperta al presidente francese. Nella quale affermano di «sperare» che questa visita «sia fruttuosa per i due paesi, fortemente legati dalla storia, dalla geografia, dalla cultura, dalla lingua e da tutti gli scambi e le partnership intessuti dall’indipendenza».
Sulla situazione dei diritti umani, tuttavia, sostengono che con l’attuale regime ci sono «quasi diecimila arresti, seguiti da almeno un migliaio in custodia cautelare abusiva, in violazione del codice penale». La maggior di loro è finita in carcere dall’inizio delle manifestazioni pro-democrazia dell’Hirak, nel 2019.
La diaspora «non è risparmiata»
Secondo i firmatari della lettera, «la risposta delle autorità algerine alle aspirazioni popolari è stata una politica repressiva senza precedenti». Oggi, «le poche conquiste (…) in materia di libertà di espressione, organizzazione, manifestazione, stampa e attività politica sono in forte calo, addirittura stanno scomparendo».
«La diaspora algerina non è risparmiata per il suo coinvolgimento e il suo sostegno massiccio e continuo al movimento popolare», proseguono le organizzazioni, evocando misure di rappresaglia nei confronti di chi è scappato dall’ Algeria.
E chi tenta di fuggire è vittima di arresti e decisioni che vietano loro di lasciare il territorio algerino, per la sola colpa, magari, di aver espresso un parere.
Attivisti, attivisti politici, giornalisti residenti in territorio francese sono perseguiti dalla giustizia algerina e le loro famiglie residenti in Algeria sono preoccupate e pure loro nel mirino della giustizia algerina.