In una Nairobi blindata, la Corte suprema (che in Italia sarebbe chiamata Corte costituzionale), ha stabilito oggi all’unanimità che le elezioni del 9 agosto si sono svolte regolarmente, come tutte le operazioni precedenti e successive. Dunque, conferma la vittoria di William Ruto, come proclamato dal presidente della contestata commissione elettorale (Iebc), Wafula Chebukati, il 15 agosto scorso.
La decisione è stata seguita con il fiato sospeso da milioni di kenyani, incollati davanti al televisore dove, per quasi due ore, la presidente della Corte, Martha Koome, ha letto le osservazioni e le deliberazioni dei giudici sugli innumerevoli quesiti posti dal team del contendente, Raila Odinga, e da numerosi altri cittadini.
In estrema sintesi, la Corte ha affermato di non aver trovato nessuna evidenza di brogli ma, caso mai, di errori materiali e di inadeguatezze amministrative che, però, in nessun modo avrebbero contribuito a modificare il risultato del voto.
Anche il sistema informatico che gestisce il processo elettorale, dal registro dei votanti alla trasmissione dei risultati e alla conta dei voti, secondo la Corte, è risultato efficace, efficiente e trasparente, rigettando dunque in toto i sospetti, anzi le accuse, di manipolazione e di hackeraggio sostenute dal team di avvocati ed esperti informatici di Odinga.
Quanto alla divisione della Commissione elettorale stessa, la presidente ha affermato che non sono stati sottoposti ai giudici documenti verificabili dei motivi addotti per giustificare una simile decisione.
Raila Odinga, in una dichiarazione diffusa su Twitter, ha affermato: “Abbiamo sempre rispettato la legge e la costituzione. Per questo rispettiamo l’opinione della corte, anche se dissentiamo energicamente dalla sua decisione di oggi”. Continua ringraziando i suoi sostenitori e promette di continuare la lotta per la trasparenza, la responsabilità e la democrazia. Dichiarazioni molto simili sono state rilasciate dalla sua vice, Martha Karua.
William Ruto ha invece ringraziato il Signore: «Con il sostegno di Dio, tutto è possibile», avrebbe dichiarato dopo aver appreso della sentenza che lo conferma alla presidenza.