Il cambiamento climatico costa al continente africano tra il 5 e il 15% del suo Pil pro capite. È quanto dichiarato da un comunicato pubblicato dalla Banca africana di sviluppo (AfDB) nella giornata di ieri.
Kevin Urama, vicepresidente e responsabile economico della AfDB, ha riportato come l’Africa abbia sì ricevuto 18,3 miliardi di dollari tra il 2016 e il 2019 per programmi di aggiustamento climatico. Ma per il periodo 2020-2030, è ancora in deficit di ben 1.300 miliardi di dollari.
Per Urama «queste somme rispecchiano la gravità della crisi. Investire in misure di adattamento al clima nel contesto dello sviluppo sostenibile è la migliore maniera di far fronte all’impatto del cambiamento climatico».
Uno dei punto di partenza, tanto per la AfDB quanto per l’Unione africana, è che l’Africa contribuisce alle emissioni di CO₂ solo per il 3% a livello mondiale, mentre è colpita in modo sproporzionatamente alto dagli effetti del cambiamento climatico. Siccità, deforestazione e cicloni ne sono i segni più evidenti.
Con la Cop27 – che quest’anno si svolgerà in Egitto in novembre – dall’Africa si stanno moltiplicando gli appelli a riflettere su crescita economica e cambiamento climatico.