Nel mondo si stima che ogni giorno 19.700 persone muoiano di fame, una persona ogni quattro secondi.
La denuncia è contenuta in una lettera aperta indirizzata ai leader mondiali riuniti a New York per la 77esima Assemblea generale delle Nazioni Unite. A firmarla sono 238 organizzazioni di 75 paesi – tra cui Oxfam, Save the Children e Plan International – che esprimono indignazione per il disinteresse dei governi nei confronti dell’aumento dei livelli di fame nel pianeta.
“L’incredibile cifra di 345 milioni di persone sta soffrendo la fame acuta, un numero che è più che raddoppiato dal 2019“, hanno affermato le ong in una nota. “Nonostante le promesse dei leader mondiali di non permettere mai più la carestia nel 21° secolo, la carestia è ancora una volta imminente in Somalia. In tutto il mondo, 50 milioni di persone sono sull’orlo della fame in 45 paesi”.
«Non si tratta di un paese o di un continente e la fame non ha mai una sola causa. Si tratta dell’ingiustizia dell’intera umanità», ha detto Mohanna Ahmed Ali Eljabaly della Yemen Family Care Association, una delle organizzazioni umanitarie firmatarie della lettera.
«Non dobbiamo aspettare un momento di più per concentrarci sia sulla fornitura immediata di cibo salvavita che sul supporto a lungo termine, in modo che le persone possano farsi carico del proprio futuro e provvedere a se stesse e alle proprie famiglie».
Gli effetti sempre più devastanti dei cambiamenti climatici stanno colpendo in particolare l’Africa subsahariana con prolungati periodi di siccità e violente alluvioni, condizioni che impediscono allevamento e agricoltura, ovvero le basi per la sopravvivenza di centinaia di milioni di persone. A questo si sovrappone anche il vertiginoso aumento dei prezzi dei generi di prima necessità.
Il Corno d’Africa e l’Africa orientale (oltre alla Somalia, Sud Sudan, Etiopia, Kenya e Sudan) stanno sperimentando la più pesante crisi alimentare degli ultimi 40 anni e le previsioni per il 2023 sono di un aggravamento generale della situazione.