Sembrava destinata a rimanere senza rappresentanza e invece, alla fine, anche l’afrodiscendenza avrà la sua voce in parlamento.
Nel momento in cui le maggiori testate estere titolano annunciando la vittoria dell’estrema destra in Italia, alla Camera si scopre anche la presenza di alcuni volti nuovi e significativi nel panorama dell’ormai opposizione.
Il nome più celebre, tra i neoeletti, è sicuramente quello di Aboubakar Soumahoro (Alleanza Verdi/Sinistra italiana), sindacalista e attivista di origine ivoriana, fondatore nel 2020 della Lega Braccianti. Al centro delle sue battaglie, il clima, i diritti dei migranti e, soprattutto dei lavoratori – non solo del settore agricolo.
In particolar modo, dallo scoppio della pandemia ha più volte denunciato le condizioni di lavoro dei riders, senza dimenticare lo stato di precarietà ai limiti della povertà per i lavoratori che operano nel mondo dello spettacolo, dai musicisti, ai tecnici, ai fonici.
Dopo la delusione dilagata tra i suoi sostenitori per la notizia della sua esclusione, è stato lui stesso, ieri sera, sui suoi canali social, ad annunciare il proprio successo.
Sconfitto nel collegio uninominale di Modena, dove ha avuto la meglio la candidata di Fratelli d’Italia Daniela Dondi, viene invece eletto nei collegi plurinominali di Lombardia 1 – P01.
La stessa sorte è toccata a Ouidad Bakkari, di origine marocchina e candidata del Pd. Benché paresse in un primo momento esclusa dal collegio di Ravenna, con soli 49 voti di distanza da Alice Bonguerrieri, sempre di Fratelli d’Italia, è stata invece eletta grazie alla proporzionale.
Tra gli afrodiscendenti alla Camera anche Sara Kelany, nata da madre italiana e padre egiziano, eletta con Fratelli d’Italia in Lombardia.
Esce invece di scena l’ex senatore leghista di origina nigeriana Toni Iwobi che era in carica dal 2018.