Dedichiamo al XIX Capitolo generale dei comboniani (Roma, giugno 2022) il dossier di questo numero. Doveroso per un Istituto che non da oggi ritiene che la Chiesa debba essere una casa con le porte aperte e doveroso per una rivista che in 140 anni ha fornito il suo contributo critico alla causa missionaria, facendo riflettere sul fatto che la missione non può estraniarsi dalle culture dei popoli, dalle domande sociali e dagli indirizzi politici espressi da un territorio.
Il dibattito capitolare ha detto che l’Istituto deve trovare la determinazione di rilanciare la sua azione. Lo ha affermato dopo aver analizzato la realtà mondiale in continua trasformazione e averla comparata ai sogni, ben vivi, di evangelizzazione.
Lo ha ribadito dopo aver valutato il crescente peso specifico dei comboniani africani e delle vocazioni africane (30 su 69 delegati di 24 province di Africa, America Latina, Asia ed Europa) e verificato, quindi, la necessità di imprimere un cambiamento nel concepire la missione, nel farla, nel sostenerla.
Su quali terreni va giocata questa partita? C’è innanzitutto un terreno “interno”, da dissodare, che ha a che vedere con l’attrezzatura di cui dispone il missionario. Una spiritualità comboniana che va affinata; una identità che va maturata in simbiosi con la vita comunitaria; una ministerialità, intesa come servizio, che richiede di essere riqualificata; una formazione, talora carente, che deve essere ricalibrata; una sostenibilità economica della missione, che significa non solo maggiore condivisione ma soprattutto interazione con l’economia sociale.
Il terreno “esterno” è quello delle sfide globali del tempo presente, che vanno affrontate con coraggio, competenza e capacità di denuncia, con un’attenzione specifica alle persone più fragili.
In estrema sintesi: la crisi socio-ambientale; il grido soffocato degli emarginati e di Madre Terra; l’economia che uccide; le guerre geostrategiche per la conquista delle risorse; i conflitti sottaciuti; il crescente divario tra ricchi e poveri che provoca l’aumento dei flussi migratori su scala globale; le ferite provocate dal Covid-19.
Il compito missionario si colloca nell’alveo della spinta alla conversione auspicata da papa Francesco che ci sprona all’impegno per ecologia integrale, la fraternità universale e l’amicizia sociale, il dialogo interreligioso e il cammino sinodale.
Ora, nonostante nell’Istituto si facciano sentire il peso dell’invecchiamento e la difficoltà a fare causa comune con i poveri, ci sono segnali incoraggianti: la riflessione teologica sulla missione globale supera la tradizionale dimensione geografica; la vivacità di tante comunità cristiane in Africa, America Latina e Asia; l’avvio di comunità comboniane interculturali attive tra i migranti in Europa; l’impegno comune con diocesi, organizzazioni non governative e gruppi di pressione per la promozione dei diritti umani, la difesa dei più deboli, l’attività a favore di giustizia, pace e integrità del creato. Tutte realtà che contribuiscono, nello spirito del vangelo, alla costruzione di società più giuste e umane.
Capitolo generale
Il Capitolo generale di in Istituto religioso è un’assemblea che include delegati scelti dalle circoscrizioni che lo compongono. Composizione e funzionamento del Capitolo sono regolamentati dalle sue Costituzioni. I suoi compiti principali sono: tutelare il patrimonio dell’istituto promuovendone un adeguato rinnovamento, eleggere i superiori maggiori (Consiglio generale) ed emanare norme che tutti i membri dell’Istituto sono tenuti a osservare. Il capitolo comboniano si tiene ogni 6 anni.