Nuova bocciatura del bilancio per Frontex, l’agenzia europea per il controllo europeo delle frontiere. Troppe le irregolarità di quella gestione che già era stata sotto i riflettori determinando le dimissioni del francese Fabrice Leggeri, lo scorso 28 aprile.
Ieri, il parlamento europeo ha criticato fortemente l’organismo frontaliero, reo di non aver protetto i diritti delle persone migranti e richiedenti asilo che cercavano di raggiungere l’Europa. La risoluzione ha visto chiudersi la votazione con 345 voti a favore, 248 contrari e 8 astensioni. Come già accaduto nel 2021, anche quest’anno, l’approvazione del bilancio 2020 non va avanti. La motivazione? «L’entità della colpa grave e delle altre irregolarità individuate».
L’europarlamento si trova in linea con tutte quelle organizzazioni umanitarie che da tempo accusano l’agenzia di non garantire i diritti, anzi di incentivare i respingimenti e coprire le vessazioni di chi opera alle frontiere, soprattutto quelle greche dove le violazioni sono documentate e quotidiane.
Nel verbale approvato dalla plenaria si fa riferimento esplicito alle «operazioni di respingimento illegale di almeno 957 rifugiati tra marzo 2020 e settembre 2021», cui si aggiunge lo «sconcerto e profonda preoccupazione per il caso di suicidio di un membro del personale, connesso a presunte pratiche di molestia sessuale» e osserva che «sono 17 i casi segnalati nel 2020».