Nei primi sei mesi di quest’anno 1.753 donne sono state uccise in Sudafrica. I casi femminicidio sono aumentati del 50% rispetto allo stesso periodo del 2021.
Lo ha riferito un rapporto della polizia nell’ambito di un vertice del governo sulla violenza di genere, nel corso del quale il presidente Cyril Ramaphosa ha chiesto un’azione più puntuale per arginare questa tendenza. Il presidente ha dipinto il Sudafrica come «nazione che sembra essere in guerra con sé stessa». Un termine simile era stato usato già quattro anni fa dal capo della polizia nel denunciare lo spaventoso incremento di uccisioni registrate tra da aprile 2017 e marzo 2018: 20.336 uccisioni, circa 55 persone assassinate ogni giorno.
Nel commentare questi recenti dati, Vanita Daniels, direttrice dell’organizzazione no profit Rise Up Against Gender-Based Violence, ha ricordato che il Sudafrica «supera di cinque volte la media internazionale dei casi di femminicidio». E ha aggiunto che in questi anni non sono state investite risorse sufficienti per contrastare il fenomeno.
Numerose associazioni che si occupano della violenza di genere sostengono che devono essere compiuti maggiori sforzi innanzitutto per prevenire la violenza e poi per aiutare le donne che la denunciano.