Chi volesse scrivere a Wagner, il gruppo di mercenari russo affiliato al Cremlino, ora ha un indirizzo per farlo.
Lo scorso 4 novembre, la compagnia paramilitare ha inaugurato un centro militare tecnologico a San Pietroburgo. In mancanza di altri uffici, il moderno edificio in vetro e acciaio diventa di fatto la sua sede.
La notizia conferma l’intenzione di Wagner di assumere un ruolo più ufficiale. Già a settembre, Yevgeny Prigozhin aveva dichiarato pubblicamente di essere il capo dell’organizzazione; un cambio di rotta significativo per un uomo che aveva sempre negato di esserlo ed era arrivato persino a querelare i giornalisti che gli attribuissero quel ruolo.
Nata nel 2014 per supportare i separatisti pro-russi nell’est Ucraìna, Wagner è entrata in azione in vari teatri di guerra chiave per la Russia, nel medio oriente come nell’Africa subsahariana.
Il suo operato è già finito varie volte sotto lo scrutinio di media e istituzioni che ne hanno denunciato ripetute violazioni del diritto internazionale. Fino alle sanzioni, imposti nel dicembre 2021 dall’Europa per le attività in Siria, Libia e Ucraìna.
In Libia, uno dei paesi in cui è più attivo, un’indagine Onu relativa al periodo marzo 2020-aprile 2021, aveva rivelato come Wagner avesse disseminato mine in aree civili, per supportare il tentativo di presa di Tripoli da parte del generale Khalifa Haftar.
Wagner è stata anche associata ad abusi dei diritti umani in Mali e nella Repubblica Centraficana. Ma è presente in almeno la metà degli stati africani dove si trovano risorse – oro in primis – strategiche per il Cremlino.