Un tentativo di colpo di stato è fallito nella notte tra giovedì 24 e venerdì 25 novembre a São Tomé e Príncipe, minuscolo arcipelago di lingua portoghese nel Golfo di Guinea elogiato per la sua stabilità politica e democrazia parlamentare.
Secondo il primo ministro dell’ex colonia portoghese, Patrice Trovoada, i responsabili di tale atto sarebbero 4 cittadini e 12 soldati legati al “Buffalo Battalion”, un gruppo sudafricano di mercenari ufficialmente sciolto nel 1993.
Quattro le persone rimaste uccise. Tra le vittime anche Arlecio Costa – ex mercenario del “Buffalo Battalion”, nonché leader del partito di opposizione – che, già nel 2009, era stato detenuto con l’accusa di avere pianificato un colpo di stato sempre a Sao Tome.
Ieri, domenica 27 novembre, il governo ha espresso il suo disappunto. Il tentativo di golpe è una manovra violenta atta a sovvertire l’ordine costituzionale, motivo per cui seguirà un’indagine. Ci si avvarrà anche del supporto di una squadra internazionale.
Al contempo, il presidente del consiglio ha rassicurato il paese e la comunità internazionale. “La situazione è sotto controllo” ha affermato Trovoada.
Dopo il tentativo di attaccare il quartier generale dell’esercito, sono già stati arrestati almeno 6 uomini. Tra i detenuti, l’ex presidente dell’assemblea nazionale uscente Delfim Neves. Ha perso il posto l’11 novembre dopo le elezioni legislative. (R.B.)