Angola: ordine di confisca per i beni di Isabel Dos Santos - Nigrizia
Angola
Continua a stringersi il cerchio intorno alla facoltosa figlia dell'ex presidente
Angola: ordine di confisca per i beni di Isabel Dos Santos
28 Dicembre 2022
Articolo di Redazione
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La Corte suprema angolana ha richiesto la confisca preventiva di beni del valore di circa 1 miliardo di dollari appartenenti a Isabela Dos Santos, la figlia dell’ex presidente dello stato lusofono. 

Il documento della Corte – secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa portoghese Lusa – giustifica la decisione in base a riscontrate pratiche di riciclaggio di denaro sporco e occultamento di fondi. 

Tra i maggiori beni interessati, ci sono le sue azioni in varie compagnie dell’Africa lusofona: dalla fabbrica di imbottigliamento angolana Embalvidro, alle società di telecomunicazioni di Capo Verde (Unitel T+), Sao Tome e Principe (Unitel STP) e Mozambico (MStar e Upstar Comunicaoes). 

La stretta degli inquirenti

La richiesta di confisca è solo l’ultimo sviluppo di una lunga serie di accuse e misure prese contro la 49enne Dos Santos – per anni considerata dalla rivista Forbes come la donna più ricca del continente. 

Ad inizio dicembre l’Interpol aveva emesso una notifica di allerta rossa, su richiesta dello stato angolano. Si tratta di una domanda di cooperazione rivolta alle agenzie di polizia a livello globale, per determinare la posizione della persona in questione e procedere all’arresto.

Va specificato che l’allerta rossa non equivale ad un mandato di arresto internazionale. L’Interpol si limita a lanciare una notifica di arresto su richiesta di uno stato preciso, senza poter obbligare gli stati terzi a cooperare.

La diretta interessata non ha commentato la notizia della confisca, ma finora si è sempre professata estranea a tutte le accuse, «vittima di una persecuzione politica». Sempre in passato, ha dichiarato che i giudici delle corti giudiziarie angolane non sono indipendenti e sono «usati per seguire un’agenda politica»

Cambio di guardia

La stretta degli inquirenti sulla Dos Santos è iniziata dopo la fuoriuscita dall’agone politico del padre Eduardo nel 2017, che aveva guidato l’Angola per 38 anni.

Il suo successore (rieletto per un secondo mandato lo scorso agosto), João Lourenço, aveva iniziato a smarcarsi dalla famiglia Dos Santos, sin dall’inizio del suo incarico. Tra le prime misure prese, aveva rimosso Isabela dalla presidenza di Sonangol, la società angolana di petrolio, di cui l’Angola è il primo produttore nel continente. Un trattamento simile era toccato ad un altro figlio dell’ex-Capo di stato, José Filomeno. Che nel giro di pochi mesi, si è visto espulso dal vertice del fondo sovrano nazionale (un ente economico centrale in Angola) e poi messo sotto inchiesta per frode e riciclaggio di denaro sporco.

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