L’inflazione annua in Egitto accelera al 21,9% a dicembre.
Dall’inizio della guerra russo-ucraina, il paese sta attraversando una crisi economica senza precedenti. Il governo ha svalutato la sterlina per controllare, senza riuscirci, l’inflazione e il 4 gennaio il suo valore è sceso ulteriormente. In un anno, la sterlina egiziana ha perso quasi il 100% del suo valore rispetto al dollaro.
Alla fine di ottobre, il Fondo monetario internazionale ha concesso all’Egitto un nuovo prestito di 3 miliardi di dollari, che dovrebbe contribuire a rilanciare l’economia del paese.
Per tamponare le situazioni più gravi, le forze armate egiziane hanno annunciato la preparazione, la lavorazione e il confezionamento di 3 milioni di pacchi alimentari da distribuire ai propri cittadini a metà prezzo. Il tutto proprio per far fronte alla crisi economica. Secondo il ministero della difesa del Cairo, l’ordine è stato impartito direttamente dal presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi.
L’Agenzia per i progetti di servizio nazionale del ministero ha aumentato il numero di punti vendita fissi e mobili in tutto il paese, offrendo molti prodotti e derrate alimentari a prezzi scontati per contrastare le pratiche monopolistiche nei mercati.
La potenza dell’esercito
E se il paese soffre, non si può dire altrettanto dell’apparato militare. L’Egitto, infatti, si conferma primo fra i paesi mediorientali e africani per “forza militare” secondo una relativa classifica stilata dalla rivista di settore Global Firepower (Gfp) e segnalata oggi il sito Egypt Independent. La lista è stata stilata sulla base di “categorie che vanno dalla quantità di unità militari e capacità finanziaria alle capacità logistiche e alla geografia”, sintetizza il sito di Global Firepower che pone ai primi cinque posti Usa, Russia, Cina, India e Gran Bretagna (l’Italia è decima subito dopo la Francia). Le forze armate del Cairo sono al 14° posto.
I primi quattro paesi africani nella classifica, dopo l’Egitto, sono Algeria (26ª), Sudafrica (33°), Nigeria (36ª) ed Etiopia (49ª).
