Si è tenuta a Marsiglia, in Francia, dal 10 al 15 gennaio, la Conferenza dei vescovi della regione nord dell’Africa (Cerna), che riunisce gli esponenti di 12 regioni ecclesiali in cinque paesi: Algeria, Libia, Marocco, Tunisia e Sahara Occidentale.
La scelta di Marsiglia per l’assemblea non è stata casuale. “Questa città è segnata dalla prospettiva del dialogo attraverso la sua geografia, la sua storia, la sua demografia e i suoi orientamenti diocesani. Per questo abbiamo scelto di incontrarci qui quest’anno e di lavorarvi con il cardinale Jean-Marc Aveline”, hanno dichiarato i vescovi all’inizio dei lavori della Conferenza.
I partecipanti provenivano da varie città: Algeri, Bengasi, Costantina, Laayoune, Laghouat, Orano, Rabat, Tangeri, Tripoli e Tunisi. La Nunziatura Apostolica in Marocco, dal canto suo, era rappresentata dal suo primo consigliere.
In un comunicato finale i vescovi scrivono tra l’altro: “Si è fatto il punto sulla situazione della nostra regione e delle nostre diocesi, in particolare sulle nuove comunità cattoliche più recenti. Alla commissione teologica creata quest’anno abbiamo affidato il lavoro di approfondimento del documento sinodale prodotto dalla nostra Conferenza al termine della fase diocesana del sinodo sulla sinodalità”.
Considerate anche le tante situazioni di conflitto, violenza e instabilità sociale In riferimento alle parole di papa Francesco pronunciate nel dicembre 2021 a Lesbo, in Grecia, riferite al Mediterraneo, i vescovi della Cerna hanno rimarcato l’esigenza di vivere “in una dinamica di scambio fraterno e di dialogo”.
E nel comunicato si legge infine: “Il Mediterraneo porta le nostre Chiese ad approfondire e cercare insieme come la loro situazione di minoranza e la loro fragilità siano anche fonte di fecondità”. La prossima assemblea del Cerna si terrà il prossimo anno a Rabat, in Marocco.