Sono stati mandati avanti per esplorare il terreno e per valutare se la comunità internazionale possa avere un occhio di riguardo per dei governi che sono frutto di colpi di stato militari e che hanno avviato una problematica fase di transizione che dovrebbe portare alle urne.
Si può leggere così l’incontro che si è tenuto ieri a Ouagadougou tra i ministri degli esteri di Mali (colpi di stato: agosto 2020 e maggio 2021), Guinea (colpo di stato: settembre 2021) e Burkina Faso (colpo di stato: gennaio 2022 e ottobre 2022).
I ministri hanno rinnovato la richiesta alla Comunità economica dell’Africa occidentale (Cedeao) e all’Unione africana di togliere le sanzioni che gravano sulle loro economie. E si sono spinti oltre: hanno chiesto aiuto tecnico e finanziario per poter portare a temine il processo di ritorno a un ordine costituzionale.
Ma il dato politico più rilevante è che hanno dichiarato di voler istituzionalizzare una concertazione permanente tra i tre paesi. Dunque nei prossimi mesi potremmo assistere alla costruzione di un’alleanza politico-militare Bamako-Conakry-Ouagadougou.