L’Ucraìna affina le sue armi diplomatiche nel tentativo di conquistare il sostegno dell’Africa.
Un terreno attualmente difficile, vista l’influenza sempre maggiore esercitata dalla Russia su molti paesi africani, con rapporti che vanno via via stringendosi. E’ il caso sicuramente del Mali, come dell’Algeria, o del Sudafrica. A confermarlo il secondo viaggio di Sergei Lavrov, ministro degli esteri russo, nell’arco di poche settimane.
Ma Kiev non si perde d’animo e mentre la Russia continua a tessere la sua tela di potere, continua la propria battaglia di sensibilizzazione. L’ultimo esempio è dato dal cosiddetto “corso di formazione” annunciato ieri dal ministro degli esteri Dmytro Kuleba e rivolto ai diplomatici africani che vogliano approfondire l’esperienza diplomatica ucraina in tempo di guerra.
Si tratta di un corso online della durata di quattro giorni, finanziato dall’Accademia Hennadiy Udovenko. A partecipare saranno quasi 200 diplomatici africani, provenienti da tutto il continente: Nigeria, Kenya, Senegal, Somalia, Botswana, Etiopia, Costa d’Avorio e il Sudafrica. Quest’ultimo, in particolare, nonostante si dichiari neutrale, è in realtà un alleato importante di Putin, con cui ha notevolmente rafforzato i propri rapporti negli ultimi mesi. A gennaio, ha anche accettato di svolgere esercitazioni militari congiunte con Russia e Cina lungo le proprie coste.
Ora, con “Sicurezza e diplomazia in tempo di guerra. Il caso dell’Ucraìna”, Kuleba si propone di dare il via a una serie di corsi che riempiranno il 2023 e che puntano a coinvolgere un sempre maggior numero di paesi africani. La speranza è di far crescere la relazione con un continente con il quale, fino allo scoppio della guerra, l’Ucraìna non aveva avuto politicamente molto a che fare, ma che ora diventa centrale per scongiurare l’estendersi ulteriore della potenza russa.
I risultati di questa diplomazia si sono in parte già visti. Lo scorso ottobre, alla votazione Onu per condannare l’annessione forzata da parte della Russia delle regioni ucraìne, hanno votato contro la Russia tutti e quattro i paesi che Kuleba aveva recentemente visitato, ovvero Costa d’Avorio, Ghana, Kenya e Senegal. Un esito non scontato: il Senegal, per esempio, alle votazioni di marzo e di aprile, sempre a proposito della questione ucraìna, si era astenuto.