Sono numeri altissimi, quelli degli omicidi in Sudafrica, uno dei paesi con il più alto tasso di criminalità al mondo. Si parla di 82 omicidi commessi ogni giorno, molti dei quali per opera di sicari.
Una pratica estremamente diffusa, con un prezziario definito che varia in base all’importanza della persona da uccidere. Far sparire qualcuno, di fatto, costa poco, dai 130 agli 8mila euro e la probabilità di restare impuniti è molto alta.
Secondo l’ultimo report annuale della polizia infatti, si conta che in Sudafrica soltanto due omicidi su dieci vengano risolti dalla giustizia. Un misero 20%, a fronte di una quantità impressionante di casi, quasi 30mila l’anno. Solo nel secondo trimestre del 2022 erano più di 7mila, con un aumento di 841 omicidi rispetto allo stesso periodo del 2021. La maggior parte avvengono attraverso l’utilizzo di armi da fuoco e spesso coinvolgono più vittime contemporaneamente. In vertiginoso aumento anche gli stupri e le violenze, soprattutto tra le mura domestiche (60% dei casi).
Vittima di questa ondata di criminalità ormai perenne è stato anche Aka, rapper sudafricano di fama mondiale, ucciso in una sparatoria il 10 febbraio insieme all’amico Tibz Motsoane, a Durban, fuori da un ristorante dove erano andati a cena con degli amici. Aka, al secolo Kiernan Forbes, aveva 35 anni e stava per pubblicare album Mass Country, di cui aveva appena annunciato l’uscita sui social.
Era noto nel continente anche per le accese polemiche avute nel 2019 con Burna Boy in merito alle questioni migratorie del Sudafrica e per la misteriosa morte della sua fidanzata Anele Tembe, precipitata dalla finestra di un hotel nel 2020.
Il copione dell’uccisione di Aka, ripreso da un video divenuto virale sui social, si è rivelato assai frequente. Due persone armate si sono avvicinate al gruppo e hanno aperto il fuoco. Secondo la polizia era Aka la sola vittima designata. La seconda è rimasta coinvolta per caso.