Il nuovo presidente eletto della Nigeria, Bola Tinubu, ha difeso mercoledì la credibilità delle elezioni che ha appena vinto. Ma Peter Obi, uno dei suoi principali oppositori, ha già dichiarato che contesterà il risultato in tribunale.
I principali partiti di opposizione hanno definito fraudolento l’esito delle elezioni di sabato 25 febbraio, dopo che la nuova tecnologia, grazie alla quale la commissione elettorale aveva promesso di rendere più trasparente il processo, si è guastata, erodendo la fiducia popolare.
La più bassa affluenza nella storia
Anche l’affluenza alle urne è stata bassa, persino per gli standard nigeriani. Con un totale di voti espressi di poco inferiore ai 25 milioni, su 87 milioni di persone con carta d’identità e diritto di voto, l’affluenza è stata solo del 29%. Se si calcolasse la percentuale su tutti gli elettori registrati (93,5 milioni), il dato scenderebbe al 27%. Le elezioni del 2019, che avevano visto l’elezione di Muhammadu Buhari, l’affluenza è stata del 35%.
La bassa affluenza alle urne è una sorpresa se si considera che la competizione è stata più accesa rispetto agli altri appuntamenti elettorali. La stessa Commissione elettorale (Inec) aveva dichiarato che più di 10 milioni di nigeriani si erano registrati per la prima volta per votare.
Due le spiegazioni più semplici per questo risultato deludente: la finale apatia che ha regnato tra gli elettori; le complicazioni burocratiche e le violenze che si sono registrate per andare a votare, con seggi chiusi, schede che non arrivavano, sistema biometrico di registrazione del voto andato in tilt in molte parti del territorio.
Da non trascurare anche la situazione economica precipitata nelle ultime settimane, con la moneta naira che non si trova sul mercato e con la benzina sempre più rara ai distributori.
Tuttavia, nel complesso, si potrebbe affermare che i nigeriani che hanno cercato di votare sono stati molti di più di quelli che ci sono riusciti.
Meno elettori al sud
Qualunque siano le ragioni alla base della bassa affluenza, il problema è accentuato negli stati meridionali: gli ultimi cinque stati per affluenza alle urne si trovano infatti tutti nel sud, mentre quattro dei primi cinque stati per affluenza alle urne si trovano nel nord.
La corsa presidenziale è stata combattuta come ci si aspettava. Bola Ahmed Tinubu, il candidato vincente dell’All progressives congress (Apc), ha accumulato 8,8 milioni di voti, con appena 1,8 milioni di voti di vantaggio su Atiku Abubakar del People’s democratic party (Pdp), secondo, e 2,7 milioni di voti in più di Peter Obi del Labour party. Il presidente Buhari aveva invece vinto le elezioni del 2019 con uno scarto di quasi 4 milioni di voti. Ma è comprensibile questo risultato, essendo stata molto più competitiva questa tornata elettorale.
Più diffuso il consenso a Tinubu
Inoltre, ciascuno dei primi tre candidati ha vinto 12 stati, dimostrando quanto fossero ripartite in egual misura le preferenze degli elettori. Un chiaro vantaggio che il candidato dell’Apc può vantare è che si è assicurato almeno il 25% dei voti in 29 stati, il che lo rende il candidato più universalmente popolare. Nel frattempo, sebbene Peter Obi sia arrivato a un milione di voti da Atiku Abubakar, ha raggiunto il 25% dei voti in un numero inferiore di stati (16 contro 21), il che suggerisce che la sua popolarità era leggermente più concentrata.
Tinubu chiede l’unità
Il 1° marzo, il presidente eletto della Nigeria, Bola Tinubu, ha chiesto l’unità del paese. Nel suo discorso di accettazione, Tinubu ha affermato che le divisioni che hanno caratterizzato il voto del fine settimana non dovrebbero persistere nel periodo post-elettorale. «Ci sono divisioni tra di noi che non dovrebbero esistere. Molte persone sono incerte, arrabbiate e ferite. Parlo a ognuna di voi. Possano gli aspetti migliori della nostra umanità essere portati alla ribalta in questo momento cruciale. Dobbiamo iniziare a guarire le ferite e riportare la calma nella nostra nazione».
Gli analisti hanno avvertito che le elezioni hanno alimentato divisioni religiose ed etniche in Nigeria.
Tinubu, tuttavia, ha adottato un tono conciliante, sottolineando che questo successo sarebbe servito a tutte le persone nel paese, promettendo di lavorare con i partiti di opposizione, alcuni dei quali hanno contestato i risultati elettorali.
La suddivisione degli stati
Candidato per il partito al governo All progressives congress, Tinubu ha raccolto 8,7 milioni di voti nelle elezioni, vincendo in tutti gli stati del sudovest da cui proviene, tranne Lagos, il suo regno. Ha inoltre conquistato 7 dei 19 stati settentrionali: Borno, Jigawa, Zamfara, Benue, Kogi, Kwara e Niger. Ha vinto anche uno stato a maggioranza cristiana nel sud, Rivers.
Abubakar ha vinto a Katsina, Kebbi, Sokoto, Kaduna, Gombe, Yobe, Bauchi, Adamawa e Taraba, tutti stati del nord. Ha vinto anche in tre Stati del sud: Osun, Akwa Ibom e Bayelsa.
Obi ha vinto in quasi tutti gli stati a maggioranza cristiana del sud e ha ottenuto buoni risultati nelle zone cristiane del nord. Gli stati in cui ha vinto sono stati Edo, Cross River, Delta, Lagos, Plateau, Imo, Ebonyi, Nasarawa, Anambra, Abia, Enugu e Abuja, la capitale della nazione.
Sebbene Tinubu abbia vinto solo 12 dei 36 stati, le modalità di voto mostrano che è arrivato secondo in quasi tutti gli stati che non ha vinto.
Un dato sorprendente è che almeno 7 governatori di stati in carica hanno perso la corsa per rappresentare i loro distretti senatoriali nelle elezioni parlamentari nigeriane. Una svolta senza precedenti.