L’African Nationa Congress (Anc), il partito di governo in Sudafrica, è ancora una volta al centro di critiche per i suoi rapporti con la Russia. Questa volta per 826mila dollari donatigli da United Manganese of Kalahari (Umk), una compagnia mineraria sudafricana collegata a Viktor Vekselberg, oligarca russo sotto sanzioni statunitensi per interferenze nelle elezioni che portarono Trump alla presidenza.
Il denaro è stato dato lo scorso anno da Vekselberg per aiutare a finanziare la conferenza elettorale del partito, fortemente indebitato e che fatica a sostenere le spese interne. Il finanziamento è stato reso pubblico dalla commissione elettorale nella dichiarazione che dettaglia i fondi ricevuti dai partiti politici nel terzo trimestre dell’anno finanziario 2022/23.
“L’Anc riceve sostegno finanziario sia richiesto che non richiesto da varie parti di tutto il mondo”, ha detto la portavoce Mahlengi Bhengu-Motsiri a Voice of America. “Alcuni vengono accettati e altri restituiti se trovati non allineati ai valori e alle politiche dell’Anc. Questo sostegno sarà considerato allo stesso modo”.
I critici, e in prima linea le opposizioni, affermano che la donazione mina la pretesa del partito di una “posizione neutrale” sulla guerra in Ucraìna e il suo rifiuto di criticare l’invasione della Russia. “La posizione dell’Anc sul conflitto Russia-Ucraìna rimarrà la stessa. Non crediamo che dal conflitto e dalla guerra possa scaturire qualcosa di progressista. Esortiamo ancora tutte le parti a incontrarsi e trovare soluzioni amichevoli”, ha precisato la portavoce.
L’Umk è una società sudafricana che estrae il manganese, metallo cruciale per la produzione di minerale di ferro. Secondo rapporti investigativi dei media sudafricani servirebbe a Vekselberg per aggirare le sanzioni statunitensi. L’azionista di maggioranza è la controversa Chancellor House Trust entità di raccolta fondi dell’Anc, mentre una società collegata all’oligarca russo possiede una quota inferiore al 50%, consentendogli di fatto di evitare le sanzioni.
Riguardo alla posizione nei confronti della Russia, il Sudafrica – e il partito che lo governa dal 1994 – cammina dunque sul filo del rasoio. Il Paese, che ha una storia di stretti legami con Mosca, alle Nazioni Unite si è astenuto dal condannare l’invasione dell’Ucraìna.
Ciò nonostante i suoi rapporti con il Cremlino sono stretti, tanto che il mese scorso ha ospitato le marine cinesi e russe per esercitazioni militari congiunte al largo della sua costa orientale, nonostante le preoccupazioni di Stati Uniti e Unione Europea.
Russia e Sudafrica, inoltre, assieme a Cina, Brasile e India, fanno parte del Brics, l’organizzazione delle economie emergenti il cui vertice annuale si terrà ad agosto proprio in Sudafrica.
Sempre ad agosto il Sudafrica, insieme a molti altri paesi del continente, sarà a Mosca per il vertice Russia-Africa. Un summit nel quale Mosca cercherà di allargare la sua rete di alleanze, la sua influenza e i suoi consensi.