Se qualcuno avesse ancora dubbi riguardo a come andranno le elezioni generali di agosto in Zimbabwe, a sfatarli sono le notizie che riguardano le votazioni per i candidati al parlamento interne al partito al potere dall’indipendenza, lo Zanu-Pf, che si sono svolte il 25 e 26 marzo.
Proprio il 26 marzo nella circoscrizione di Mazowe North, la polizia ha arrestato un funzionario dello Zanu-Pf, Justice Marufu, trovato con 651 schede elettorali già compilate, scrive il quotidiano locale New Zimbabwe, che denuncia anche “diverse segnalazioni di urne mancanti in alcuni seggi”.
Marufu sostiene la campagna di Tsungai Makumbe che ha iniziato a festeggiare quando ancora il centro di comando aveva ricevuto solo il 50% dei voti espressi. Il politico era in competizione con altri tre per la candidatura parlamentare nel collegio elettorale.
Uno di questi, Tafadzwa Musarara, si è poi ritirato denunciando “gravi irregolarità”. Altre segnalazioni di brogli ci sono state in altri centri di voto dello Zanu-Pf, ma il commissario politico del partito, Mike Bimha, ha affermato che il processo di voto si è svolto senza intoppi.
Dai risultati emergono le sconfitte di alcuni ministri e deputati veterani del parlamento.
Il partito-stato, sempre più sotto accusa, reagisce aumentando la repressione e le violazioni dei diritti dei cittadini. Lo ha fatto anche nei giorni scorsi, dopo la pubblicazione di un’inchiesta sotto copertura di Al Jazeera che svela i retroscena del saccheggio di oro e il sistema di corruzione e riciclaggio di denaro da parte dell’élite politica al potere.
La reazione del direttore dell’informazione dello Zanu-Pf, Tafadzwa Mugwadi, è stata quella di minacciare di scollegare le antenne paraboliche di chi guarda stazioni di notizie straniere. «Gli zimbabwani concentrati e patriottici non devono guardare canali di notizie come Al Jazeera, SABC, CNN, BBC, France 24, Sky News, Fox News, ABC News, Euro News, NBC News, Al Arabiya», ha affermato Mugwadi. «Il governo e la Zimbabwe Broadcast Corporation hanno il diritto di rimuovere tutte le parabole in tutto lo Zimbabwe».
Ma a rivelare il corrotto sistema politico del paese sono anche organizzazioni interne. L’ultimo scandalo riguarda numerose anomalie e violazioni della legge e della Costituzione – tra cui centinaia di circoscrizioni in Antartide, nell’Oceano Indiano e in altri Paesi – riscontrate nel report della Commissione elettorale sulla delimitazione dei confini elettorali, manomesso dal presidente Emmerson Mnangagwa.