Kenya: degenera lo scontro politico Ruto-Odinga - Nigrizia
Kenya Pace e Diritti Politica e Società
Assalite e razziate proprietà dell’ex presidente Kenyatta e dell’oppositore Odinga a Nairobi
Kenya: degenera lo scontro politico Ruto-Odinga
Si alza il livello dello scontro tra governo e opposizione. Represse con violenza le manifestazioni anti-governative. Preoccupano gli attacchi a proprietà di leader dell’opposizione, cosa che segna una pericolosa svolta nelle croniche tensioni politiche del Paese. Si teme una repressione delle libertà civili
28 Marzo 2023
Articolo di Michela Trevisan
Tempo di lettura 3 minuti
Un manifestante rilancia verso la polizia un lacrimogeno durante le propteste del 27 marzo a Kibera (Credit: Afp)

La tensione politica tra governo e opposizione in Kenya sta provocando un preoccupante crescendo di violenze.

Il 27 marzo, nel secondo giorno di manifestazioni indette dal leader dell’opposizione Raila Odinga e vietate dalla polizia, si sono viste scene di guerriglia urbana nella capitale, in particolare nello slum di Kibera, storico bacino di sostegno alla coalizione Azimio, con lanci di lacrimogeni, cannoni ad acqua – e anche proiettili veri come già accaduto in passato -, a cui i manifestanti hanno risposto con pietre e barricate.

La prima manifestazione della seconda settimana di proteste – indette ad oltranza ogni lunedì e giovedì contro il governo del presidente William Ruto, i risultati elettorali e gli alti prezzi del cibo – ha registrato anche un morto, ucciso a colpi di arma da fuoco nella città occidentale di Kisumu, una delle roccaforti di Odinga. Ѐ la terza vittima dall’inizio delle mobilitazioni, il 20 marzo.

Ma quello che maggiormente preoccupa sono gli attacchi a proprietà di leader politici, cosa che segna una novità e una pericolosa svolta. Che fa riecheggiare lo spettro del sanguinoso periodo post-elettorale del 2007-2008, per i cui attacchi e massacri furono incriminati dalla Corte penale internazionale proprio William Ruto e Uhuru Kenyatta. Inchiesta poi archiviata per i due, mentre il processo per corruzione di testimoni nei confronti dell’avvocato di Ruto, Paul Gicheru, è stato annullato per l’improvvisa morte dell’imputato, il 26 settembre 2022, poco prima della sentenza.

Ma torniamo a ieri, quando una folla armata di spranghe e machete ha dato fuoco e razziato una fattoria della famiglia dell’ex presidente Kenyatta, oggi alleato di Odinga, nel settore orientale di Nairobi.

Molte delle persone erano state portate lì in autobus, ha denunciato un giornalista sul posto alla Bbc. Alla quale Odinga ha detto che l’attacco è stato effettuato da gruppi assoldati dal governo. Una versione che appare molto convincente, stando ai resoconti dei giornalisti locali che hanno documentato le razzie.

La squadra del quotidiano Nation riporta di aver individuato un certo numero di veicoli del servizio pubblico parcheggiati lungo la strada che dà sulla proprietà e di essere stata informata da testimoni che i saccheggiatori erano arrivati con loro. Vicino ai veicoli c’erano anche due poliziotti armati che non sarebbero intervenuti per fermare il saccheggio.

Alcuni giorni alcuni membri dell’United Democratic Alliance (Uda), alleato della coalizione di governo, Kenya Kwanza, avevano accusato Kenyatta di sponsorizzare le proteste.

Contemporaneamente, nella zona industriale della capitale, un gruppo di una cinquantina di persone in motocicletta, supportati da quattro veicoli senza contrassegni, attaccava la East Africa Spectre, azienda produttrice di bombole di gas, di proprietà della famiglia Odinga e gestita dalla moglie del politico, Ida.

A Kibera un terzo gruppo ha invece dato fuoco a una chiesa e una moschea.

Per alcuni analisti locali la gestione della protesta da parte del governo avrebbe l’obiettivo di aumentare il livello di scontro in modo da giustificare un giro di vite generale. Le avvisaglie non mancano: dall’arresto, la settimana scorsa di quattro deputati dell’opposizione presenti alla prima manifestazione, agli emendamenti alla legge costituzionale sulla libertà di espressione in discussione al parlamento. Una proposta che introdurrebbe nuove norme che limitano il diritto costituzionale di riunirsi e protestare.

Intanto i legislatori di Azimio hanno annunciato dimissioni di massa dal parlamento nel caso in cui l’amministrazione del Kenya Kwanza tenti di arrestare Odinga.

 

Copyright © Nigrizia - Per la riproduzione integrale o parziale di questo articolo contattare previamente la redazione: redazione@nigrizia.it