L’avanzata dei diritti delle donne in Marocco sembra finalmente vicina ad un punto di svolta. Numerose proteste stanno animando tutto il paese, sia sui social media che nelle piazze delle città, nel momento in cui il governo sta valutando importanti riforme in materia giudiziaria, che dovrebbero prevedere un potenziamento delle libertà personali.
Otto celebrità marocchine, tra cui la scrittrice Sonia Terrab, hanno colto l’occasione per lanciare una campagna social in cui denunciano gli abusi che le donne nel paese sono costrette a subire quotidianamente, da stupri, a violenze fino alle discriminazioni di genere, che si manifestano in tutti gli ambiti della vita.
Negli ultimi mesi, il Marocco è stato teatro di numerose proteste da parte di attiviste e femministe, che hanno denunciato a più riprese l’assenza di tutela per i diritti delle donne.
Già lo scorso ottobre era infiammata una protesta, dopo che una quattordicenne era morta per le complicazioni derivate da un aborto clandestino, alla quale era ricorsa in seguito ad uno stupro.
Di nuovo, un mese fa, un evento analogo ha scosso la popolazione, suscitando una profonda indignazione ai danni della giustizia marocchina: tre uomini, accusati di avere sequestrato e stuprato ripetutamente una bambina di soli 11 anni hanno ricevuto dal tribunale le più basse condanne possibili: 18 mesi di reclusione per uno e due anni per gli altri due.
Al momento della sentenza, è stata fatta una petizione che ha raccolto ben 31mila firme per modificare e inasprire la condanna. Lo stesso ministro della giustizia si è detto scioccato. (AB)