Il maggiore partito d’opposizione del Sudafrica, l’Alleanza democratica (Da), che detiene un quinto dei seggi in parlamento, si è unito a sei piccoli gruppi per formare una coalizione finalizzata a estromettere dal potere nelle prossime elezioni l’African National Congress (Anc), al governo d alla fine del regime dell’apartheid.

L’iniziativa, tuttavia, non include i Combattenti per la libertà economica (Eff), il terzo maggiore partito e collocato nell’area della sinistra radicale.

I leader dei sette partiti decisi a coalizzarsi hanno fissato colloqui, da loro definiti «storici», per il 16 e 17 agosto a Johannesburg per delineare «una visione comune per un nuovo governo».

L’Anc, al potere da quasi tre decenni, è vista con un crescente malcontento dalla popolazione, alimentato da un’economia malata, da una disoccupazione radicata, da un peggioramento delle disuguaglianze e da una perdurante crisi segnata da lunghi periodi di interruzione nella distribuzione dell’energia elettrica.

Per le stesse ragioni, l’Anc aveva subito perdite record nelle elezioni municipali del 2021, la prima sconfitta nell’epoca della democrazia rappresentativa, allorché il suo consenso è sceso al di sotto della metà dei voti espressi a livello nazionale.

«Le elezioni del 2024 rappresentano un’opportunità senza precedenti per il popolo sudafricano di eleggere un nuovo governo in grado di guidare il nostro paese fuori dalle molteplici crisi che sta affrontando», hanno dichiarato i rappresentanti dei vari partiti. Secondo loro il partito di governo in carica perderà la maggioranza in occasione del nuovo voto.