Il 5 giugno scorso, a 89 anni, ci ha lasciato Dédé Rose Gameli Creppy, “Maman Creppy”, come era stata affettuosamente soprannominata, figura storica delle «Nana Benz», le celebri rivenditrici che in Togo regnavano sul commercio del tessuto wax.
Con lei se ne va una generazione di donne coraggiose, grandi lavoratrici e abili commercianti che hanno segnato una parte della storia del Togo.
Per l’ultimo saluto sono in corso quattro giorni di celebrazioni (11-14 luglio) a Lomè e Aného, sua città natale.
Dédé Rose G. Creppy è l’ultima della primissima generazione di Nana Benz che ha segnato con una solida impronta la storia politica, economica e culturale del Togo.
La sua morte sancisce la fine di una generazione di commercianti che, a partire da Lomé, facevano il bello e il cattivo tempo sul mercato olandese del wax, questo stampato che si ritrova spesso nel guardaroba delle donne in Africa subsahariana.
Era nata nel 1936. Frequenta la scuola normale superiore di Atakpamé, quando rimane incinta. Lascia la scuola, come prevedeva il regolamento, interrompendo la sua formazione.
Rientra a casa nella città costiera di Aného per aiutare la zia nel commercio delle perle: le comperavano nel vicino Ghana per rivenderle in Togo. Le cose funzionano e così la suocera gli suggerisce di comperare in Ghana anche dei tessuti olandesi, resistenti, molto colorati, e all’epoca a buon prezzo.
Per le vendite si installa a Lomé, in particolare al grand marché della città (distrutto da un incendio nel 2013).
Si unisce alle grandes dames che hanno finito per avere il monopolio del commercio dei pagne wax: una ventina le donne che si erano lanciate nel commercio quando Vlisco African Company si era installata a Lomé nel 1956.
Avevano firmato un accordo con la società, comperavano all’ingrosso e rivendevano.
Di qui la loro fama e fortuna: potenti e rispettate, si possono permettere, per prime, di viaggiare in Mercedes Benz. Vennero quindi soprannominate «Nana Benz».
La loro intraprendenza e la loro importanza finanziaria ne aveva fatto delle donne imprescindibili nell’economia nazionale, facendole divenire anche “donne politiche”: si erano ritrovate a essere le ambasciatrici del regime di Gnassingbe Eyadema, padre di Faure, l’attuale presidente togolese.
Quelle donne non si accontentano di comperare per rivendere. Reinventano nuovi motivi del wax e adottano colori diversi di uno stesso tessuto, adattandoli ai gusti della clientela che proveniva anche dai paesi vicini.
Lomé, grazie a loro, era diventata la capitale dell’eleganza della donna africana.
Dell’associazione di rivenditrici Dédé Rose è stata presidente per un trentennio. Ma poi le cose cambiano. E se insieme avevano fatto fronte alla crisi politica degli inizi anni ’90 che aveva sconvolto il paese, la contraffazione prima e poi la svalutazione del franco CFA, a inizio 1994, rappresentano per loro un duro colpo.
Il colpo di grazia è inferto dagli incendi dei mercati di Kara e Lomé (2013) in cui si era costruita la loro fortuna.
Già nel 1988, la cifra d’affari di Dédé Rose Creppy raggiungeva appena 100milioni (152.450 euro circa), mentre era di quasi due miliardi di franchi CFA (un po’ più di 3milioni di euro) pochi anni prima.
Il wax olandese, prodotto sul continente africano, ha comunque fatto dei seguaci nel mondo e gli stampati ispirano oggi le grandi case di prodotti di abbigliamento e gli stilisti in tutti i campi.
Maman Creppy aveva finito per passare il comando della sua attività a una delle sue figlie, Yvette Sivomey.