Etiopia: 55mila combattenti smobilitati in Tigray - Nigrizia
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Lo smantellamento dell’esercito tigrino previsto dagli accordi di pace
Etiopia: 55mila combattenti smobilitati in Tigray
27 Luglio 2023
Articolo di Redazione
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Militari tigrini (Credit: BBC)

Tadesse Worede – uno dei leader delle forze del Fronte popolare di liberazione del Tigray (TPLF) durante i due anni di guerra contro il governo federale di Addis Abeba che ora presta servizio nell’ufficio per la pace e la sicurezza della regione del Tigray – ha affermato che circa 55mila soldati tigrini sono stati smobilitati e reintegrati nella società.

Radio Fana, uno dei media statali etiopici, lo ha citato dicendo: «In conformità con l’accordo di pace di Pretoria, che a novembre 2022 aveva posto fine alla guerra, oltre 55mila militari hanno avuto il riconoscimento del loro servizio eroico e sono stati incoraggiati ad un pieno reintegro nella società».

Il primo passo era stato, lo scorso gennaio, la consegna delle armi pesanti.

Worede ha sottolineato che si tratta di una dimostrazione di disponibilità e auspicio, da parte del popolo del Tigray, per una pace duratura.

Secondo altre fonti, tuttavia, le sue dichiarazioni giungono in un periodo in cui c’è chi ritiene che il TPLF stia riorganizzando le forze e stia intraprendendo una coscrizione di nuove leve per lanciare un’altra offensiva, con l’obiettivo di riprendersi con la forza le aree di Wolkait e Raya, controllate dalle milizie amhara.

Tadesse Worede, che è anche una delle figure influenti all’interno della Chiesa ortodossa in Tigray, viene inoltre accusato da alcuni di aver orchestrato la scissione di quattro arcivescovi del Tigray dal Santo Sinodo della Chiesa ortodossa etiope Tewahedo, per stabilire il proprio patriarcato ‘etnico’ nella regione.

Qualche giorno fa, membri del Santo Sinodo avevano rilasciato una dichiarazione definendo illegale l’iniziativa della chiesa tigrina, chiedendo al governo federale e a quello del Tigray di far rispettare la legge e promuovere un dialogo con gli arcivescovi separatisi dalla Chiesa ufficiale.

Sono molti, di fatto, a temere che l’instabilità tuttora presente nella regione, dove migliaia di persone sono in condizioni di assoluta penuria alimentare in seguito al blocco degli aiuti umanitari, sospesi per le accuse di ruberie, possa riaccendersi il conflitto tra Makallé e Addis Abeba.

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