Lunedì scorso a Londra è morto in seguito a un malore Ahmed Naji Sa’ad, cantante, musicista, poeta e compositore, con quasi 70 anni di carriera, molto noto nella comunità somala e in tutto il mondo per le sue canzoni di pace e patriottismo.
Naji era fuggito dalla Somalia dopo lo scoppio della guerra civile nel 1991 e si era stabilito in Inghilterra, rientrando occasionalmente nel suo paese.
Il presidente Hassan Sheikh Mohamud lo ha definito «un artista di prima qualità, benvoluto e rispettato dal popolo somalo. Ha giocato un ruolo immenso nello sviluppo della letteratura, della cultura e del patriottismo somalo».
Il ministro dell’informazione Daud Aweis, lo ha così ricordato: «Sono profondamente rattristato dalla perdita. La sua genialità come compositore, cantante, musicista e insegnante sarà ricordata per sempre»
Naji, nato a Mogadiscio nel 1939, aveva scoperto il suo amore per la musica mentre frequentava i primi anni di scuola e ha iniziato la carriera musicale a pieno titolo nel 1954.
Abdullahi Mohamed Abukar, un cantautore somalo che ha lavorato con Naji, lo considera «tra i più grandi musicisti della Somalia. Pur avendo lasciato il paese a causa del conflitto, non ha mai smesso di prendersi cura del suo paese e della sua gente. Da rifugiato ha composto centinaia di canzoni che parlano di pace e unità tra tutti i somali. Nella sue canzoni era sempre ottimista e pregava per il bene del paese nelle sue canzoni».
Dopo che la Somalia ha raggiunto l’indipendenza (1960), Naji ha lavorato a Radio Mogadiscio, divenendone direttore del dipartimento di musica e continuando poi a essere una presenza regolare nei programmi anche dopo aver lasciato la Somalia.