Niger: l’Algeria sospende il suo tentativo di mediazione - Nigrizia
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Lo ha annunciato il ministro degli esteri, dichiarando che le discussioni preparatorie con la giunta militare a Niamey sono state riportate a data da destinarsi
Niger: l’Algeria sospende il suo tentativo di mediazione
10 Ottobre 2023
Articolo di Redazione
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Una vista di Niamey, la capitale nigerina

Solo una settimana fa, l’Algeria si vantava di aver convinto la giunta militare al potere in Niger ad accettare la sua opera di mediazione sulla transizione post-golpe. Ma dopo i primi giorni di trattative – che il governo algerino ha definito «inconcludenti» – sono emersi seri dubbi sulle intenzioni delle autorità nigerine.

Eppure l’Algeria avrebbe tutte le carte in regola per essere il mediatore di turno. È uno stato confinante, tra i pesi massimi della regione e si è espresso da subito contro l’opzione di un intervento militare paventato dalla CEDEAO (a trazione nigeriana). A fine agosto, aveva anche proposto un periodo di transizione di sei mesi per il ritorno del potere ai civili.  

Non ci è dato sapere il grado di apprezzamento nigerino delle posizioni di Algeri. Di certo a Niamey non era piaciuto il comunicato algerino della scorsa settimana. Che aveva commentato in modo secco, dicendo che solo un forum nazionale inclusivo (nigerino) determinerà la durata della transizione. 

A scanso di equivoci, il primo ministro nigerino Ali Mahamane Lamine Zeine aveva dichiarato di aver appreso dell’annuncio algerino dai social media e che c’era stata «un’incomprensione con l’Algeria». Ha poi rincarato la dose, aggiungendo «non è perché siamo in una situazione difficile, ora ci facciamo manipolare. Peso bene ciò che dico!». 

Frasi e toni tanto inequivocabili quanto lontani da un paese che ti ha accettato come mediatore in una crisi internazionale. E ad Algeri non è rimasto che riportare la data di inizio della sua opera, in attesa di chiarimenti da parte della giunta militare nigerina. 

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