Alla luce del documento riguardante la loro identità là dove afferma che “siamo al servizio della liberazione umana, della giustizia e della pace”, i Laici Missionari Comboniani (LMC) italiani si dicono apertamente contrari all’odierno conflitto in Medioriente.
Un contrasto nel quale a pagare il prezzo più alto è il popolo palestinese, costretto fra due fuochi: l’apartheid di Israele e il terrore di Hamas.
Come quella avvenuta nel 1948, dovuta alla guerra con gli arabi-palestinesi che causò l’esodo forzato di circa 700mila persone, per loro è una nuova, tragica “nakba“, catastrofe.
La barbarie, che come sempre colpisce in modo particolare la frazione civile, ha già prodotto innumerevoli vittime e distruzioni, disperazioni e sofferenze sia in campo che nell’altro e non accenna a fermarsi, anzi i toni si inaspriscono e il conflitto tende ad aggravarsi.
Gli LMC Italia chiedono quindi l’immediata cessazione delle ostilità – “fermatevi” dice papa Francesco – e che sulla diplomazia, i corridoi umanitari e quant’altro prevalga il rispetto per la vita.