«Il Mozambico perde dai 60 ai 70 milioni di dollari ogni anno a causa della pesca illegale», lo ha affermato la segretaria permanente del ministero del mare, delle acque interne e della pesca, Maria Pinto.
L’intervento di Pinto è avvenuto in occasione del forum del Programma EAF-Nansen, un partenariato tra l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), l’ente norvegese per gli aiuti allo sviluppo (Norad), le organizzazioni regionali e i paesi partner in Africa e nel Golfo del Bengala.
«La pesca illegale merita una profonda riflessione da parte nostra», ha aggiunto. Sottolineando poi come la pesca fornisca un prezioso contributo sociale ed economico alla vita della popolazione.
La pesca artigianale rappresenta il 95% del pescato
La ministra Lidia Cardoso aveva dichiarato l’agosto scorso che la pesca artigianale ha contribuito per circa il 95% del totale, seguita dalla pesca industriale e semi-industriale con il 4% e dall’acquacoltura con appena l’1%.
«Nel primo semestre del 2023, la produzione ittica complessiva è stata di 218mila tonnellate», ha rivelato la ministra.
Per Cardoso e Pinto «la sfida oggi è utilizzare le risorse marine in modo responsabile, proteggendo al contempo la biodiversità per le generazioni future».
Una costa lunga 2.770 km
La costa mozambicana è lunga 2.770 km e la zona economica esclusiva è di 562mila kmq. Il settore della pesca svolge un ruolo importante nell’economia del paese, contribuendo negli ultimi anni al 40% circa delle entrate in valuta estera del Mozambico.
Circa l’85% delle esportazioni, in termini di valore, proviene dalla pesca industriale di gamberetti in acque poco profonde: l’attività di pesca più importante. Il consumo di pesce pro capite è di circa 6 kg all’anno. Si stima che il settore della pesca impieghi circa 100mila persone, di cui il 90% sono pescatori a tempo pieno.
L’attività di pesca illegale avviene da pescherecci stranieri in particolare nella regione di Cabo Delgado (Palma e Mocímboa da Praia), di Inhambane (nella zona di Bazaruto) e a Nampula (Angoche e Mussoril).
