Sdegno in Zimbabwe per l’uccisione di un attivista dell’opposizione
Politica e Società Zimbabwe
La Coalizione dei cittadini per il cambiamento (CCC) accusa il governo per il rapimento e la morte del pastore Tapfumanei Masaya
Sdegno in Zimbabwe per l’uccisione di un attivista dell’opposizione
14 Novembre 2023
Articolo di Redazione
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Sdegno e rabbia in Zimbabwe, dove il maggior partito di opposizione ha accusato il governo del presidente Emmerson Mnangagwa del rapimento e dell’uccisione di un suo attivista, il pastore Tapfumanei Masaya. Ad annunciare il ritrovamento del cadavere dell’uomo è stato Gift Siziba, vice portavoce della Coalizione dei cittadini per il cambiamento (CCC), questo il nome della formazione politica di opposizione.

Secondo quanto ricostruito dal dirigente e dal CCC, Masaya era stato rapito tre giorni fa a Mabvuku, sobborgo orientale della capitale Harare, mentre faceva campagna elettorale per un candidato del partito alle elezioni parlamentari suppletive in programma il 9 dicembre. Il portavoce del CCC Promise Mkwananzi ha confermato la morte del pastore e ha affermato che il CCC «considera il governo pienamente responsabile» dell’uccisione dell’attivista.

La polizia dello Zimbabwe, tramite un comunicato, si è limitata a riferire del ritrovamento di un cadavere non identificato nella zona est della capitale. Le forze di sicurezza hanno assicurato che indagini sono in corso. Secondo quanto riferisce il portale di notizie ZimNews invece, la moglie di Masaya, Maria Zhuwawo, ha identificato oggi il corpo dell’uomo in ospedale.

Come riportato dal portale di notizie NewsDay, negli ultimi anni ci sono stati diversi casi di rapimenti e uccisioni ai danni di oppositori e dissidenti.

Le contestate elezioni di agosto 

Il Zimbabwe è governato dallo stesso partito, l’Unione nazionale africana dello Zimbabwe – Fronte patriottico (ZANU–PF) dal riconoscimento ufficiale dell’indipendenza, ottenuto nel 1980. Mnangagwa, successore di Robert Mugabe, morto nel 2019 e al potere per 40 anni fino al 2017, ha vinto il suo secondo mandato consecutivo battendo il presidente del CCC Nelson Chamiza alle elezioni che si sono disputate lo scorso agosto. Il partito d’opposizione e diversi attori della comunità internazionale, fra i quali l’Unione Europea, hanno lamentato brogli e di fatto non hanno riconosciuto l’esito del voto.

Le denunce di frodi e irregolarità sono proseguite anche dopo la formazione del governo. Nell’annunciare la morte dell’attivista il portavoce del CCC ha aggiunto: «Hanno richiamato un deputato legittimamente eletto di Mabvuku, l’onorevole Kufa, e questo è costato una vita innocente». Il riferimento è all’intricata sequela di fatti che il mese scorso ha portato alla destituzione di 15 deputati e che ha quindi reso necessario il voto suppletivo.

A ottobre lo speaker del parlamento di Harare Jacob Mudenda ha accolto una richiesta di rimozione dall’incarico per 15 parlamentari del CCC nonostante questa fosse stata smentita dagli stessi vertici del partito. La mozione era infatti partita da un uomo, Sengezo Tshabangu, che si autodichiarava segretario generale della formazione politica ma che non era riconosciuto come tale da nessuno all’interno del CCC.

La Gold Mafia che governa

Secondo ulteriori ricostruzioni fornite su X (ex Twitter) dal CCC inoltre, le persone che avrebbero rapito Masaya avrebbero utilizzato un’auto di proprietà di Scot Sakupwanya, candidato dello Zanu-PF e fra i politici del partito di governo citati nell’inchiesta di Al Jazeera nota come Gold Mafia. Il lavoro dell’emittente qatarina aveva mostrato il ruolo dei vertici dello stato in una ampia rete di contrabbando dell’oro e riciclaggio di denaro.

Mentre il quotidiano filo governativo The Herald finora non ha riportato la notizia, sui social media decine di persone stanno pubblicando messaggi di cordoglio e di denuncia per la morte di Masaya. Fra gli hasthag più rilanciati #JusticeForMasaya.

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