Nel 2022 in tutta l’Unione europea sono stati disposti 431.195 rimpatri ma, di fatto, ne sono stati effettuati soltanto 73.580. Cioè, a di là dei proclami che si sentono più volte, solo il 17% delle decisioni di rientro forzato si è concluso con un rimpatrio effettivo.
A dare i dati relativi allo scorso anno è stato Eurostat, che mostra il nostro paese in coda a questa graduatoria. L’Italia infatti rimpatria meno migranti di Cipro e del resto d’Europa. Peggio di noi la Francia.
Il Belpaese si piazza al di sotto della media UE: a fronte di 28.185 rimpatri ordinati, solo 2.790 sono stati realmente portati a termine. Un tasso di “successo” del 10% (eravamo al 9% nel 2021, al 12% nel 2020 e al 24% nel 2019).
Insomma nonostante le politiche di governo evochino da tempo i rimpatri come soluzione. Siamo fanalino di coda.
La Francia registra un 6%: ha portato a termine 8.640 rimpatri, a fronte di ben 135.654 ordini. Gli altri grandi paesi UE hanno altri numeri: la Spagna arriva al 42%, la Polonia al 60%, la Germania si ferma al 18%.
La Svezia ha eseguito 8.615 rimpatri, la Germania 7.730, la Grecia 6.985. A seguire ci sono Austria, Polonia, Spagna, Cipro e Croazia. Nella graduatoria noi ci piazziamo al decimo posto, seguiti da vicino da Romania e Lituania.