I responsabili e gli operatori dell’impresa Ethiopian Shipping and Logistics (ESL), con mandato del governo etiopico per le operazioni del commercio marittimo, hanno dichiarato che la società ha dovuto affrontare varie sfide da quando la milizia yemenita houthi, in seguito al conflitto tra Israele e Hamas in Palestina, ha iniziato ad attaccare le imbarcazioni commerciali che attraversano lo stretto di Bab el-Mandeb, in provenienza o dirette verso il Canale di Suez.
Oltre a quantità ridotte di attrezzature e beni di consumo, attraverso il Mar Rosso passa la maggior parte del carico di ESL, rappresentato da fertilizzanti agricoli.
Le operazioni logistiche etiopiche sono ostacolate dagli houthi dello Yemen che lanciano droni contro le navi gestite da Israele ma anche contro altre imbarcazioni.
La situazione per Addis Abeba è preoccupante, perché rende difficile per le navi che trasportano merci etiopiche raggiungere nei tempi previsti Djibuti, il porto collegato al paese che non ha sbocco al mare.
Il problema non riguarda solo le navi provenienti dal nord, ma colpisce anche le imbarcazioni che viaggiano da est, in particolare quelle che trasportano merci dalla Cina e dai paesi del Golfo, che sono i principali partner commerciali dell’Etiopia.
Anche le autorità di Djibuti – centro di trasbordo fondamentale nella regione per la sua posizione sullo stretto di Bab el-Mandeb che collega il Mar Rosso con il Golfo di Aden -, hanno pertanto recentemente espresso preoccupazione per l’impatto della situazione sulle operazioni mercantili.
Per garantire la sicurezza della navigazione commerciale nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden e rassicurare le imprese marittime, gli Stati Uniti hanno creato una nuova forza multinazionale, definita Operazione Prosperity Guardian, che ha finora portato a qualche miglioramento nel garantire la sicurezza per il passaggio delle navi commerciali negli stretti.
Da tempo, in effetti, a causa dei rischi presenti negli stretti, le compagnie di navigazione internazionali stanno dirottando le loro navi attraverso il Capo di Buona Speranza in Sudafrica, un’alternativa costosa e dispendiosa in termini di tempo.
Per quanto riguarda l’Etiopia, i funzionari di Addis Abeba incaricati della logistica portuale ritengono che risolvere il problema non sarà un compito rapido né semplice.