Le relazioni tra Sudafrica e Stati Uniti tornano a farsi tese con Washington che accusa Pretoria per il suo sostegno alla causa palestinese, concretizzato con il ricorso alla Corte internazionale di giustizia contro Israele per i bombardamenti indiscriminati a Gaza.
E ancora una volta gli Stati Uniti minacciano di bloccare gli accordi commerciali bilaterali conosciuti come AGOA (African Growth and Opportunity Act) che consentono l’accesso di prodotti esenti da dazi nel mercato statunitense.
Nei giorni scorsi si sono rafforzate le pressioni da parte di alcuni membri del Congresso statunitense sul presidente Joe Biden affinché conduca una revisione completa delle relazioni con il Sudafrica e presenti i risultati entro i prossimi sei mesi.
L’espulsione dall’AGOA potrebbe essere motivata se dalla revisione emergesse che l’azione del Sudafrica ha minato la sicurezza nazionale o gli interessi di politica estera degli USA.
In particolare, due deputati – John James (repubblicano) e Jared Moskowitz (democratico) – hanno presentato alla Camera dei rappresentanti un disegno di legge che permette la revisione delle relazioni bilaterali con il paese africano.
Nonostante la sua dichiarata posizione di non allineamento, «il Sudafrica ha costruito legami con paesi e attori che minano la sicurezza nazionale americana e minacciano il nostro modo di vivere attraverso la sua cooperazione militare e politica con Cina e Russia, e il suo sostegno all’organizzazione terroristica Hamas», ha dichiarato James.
«Ѐ il loro diritto democratico farlo», ha commentato ieri la ministra sudafricana delle Relazioni internazionali Naledi Pandor. «Gli Stati Uniti hanno spesso condiviso con noi la loro fiducia nell’umanità, nei diritti, nella libertà e nella democrazia. Questo è tutto ciò che il Sudafrica sta sostenendo».
«Siamo un popolo molto coraggioso e quello che stiamo facendo è prendere una posizione morale a nome del mondo», ha aggiunto Pandor. «Il mondo dovrebbe stare dalla parte del Sudafrica. Non può essere tollerato che così tante migliaia di persone vengano uccise ogni giorno. Persone innocenti, che non hanno avuto alcun ruolo nell’attacco di Hamas (a Israele)».
Su ricorso del Sudafrica lo scorso 26 gennaio la Corte internazionale di giustizia ha emesso una sentenza nella quale ordina a Israele di prendere misure immediate per impedire un genocidio a Gaza e impone di “adottare misure urgenti per garantire la consegna degli aiuti umanitari agli abitanti della Striscia”. Una sentenza finora ignorata da Israele.