Cresce il numero delle persone migranti che risiedono regolarmente nel nostro paese e, di conseguenza, aumenta il numero di coloro che trovano occupazione. A raccontarlo è il 29esimo Rapporto sulle immigrazioni, presentato dalla Fondazione ISMU, che ferma al 1° gennaio 2023 la conta delle persone straniere presenti in Italia a 5 milioni e 775mila, 55mila in meno rispetto alla stessa data del 2022.
Un report che rovescia la narrazione di un paese invaso da chi arriva per mare, confermando come il maggior numero di chi è arrivato lo scorso anno in Italia non ha come provenienza i paesi dell’Africa subsahariana, ma Ucraina, Marocco, Albania e Cina. Ed è per lo più di religione cristiana (53,1%, le persone di religione musulmana rappresentano il 29,7%).
A conferma del fatto che la maggioranza delle persone che sbarcano dall’Africa non abbiano come meta il nostro paese, ma il centro e nord Europa, lo raccontano le provenienze delle richieste di asilo. Nei primi sei mesi del 2023 sono state presentate in Italia più di 82mila richieste e tra le prime tre nazionalità registrate vi sono Bangladesh, Egitto e Pakistan.
I processi di regolarizzazione avviati da una lentissima sanatoria nel 2020 hanno dato la possibilità di emergere dal sommerso centinaia di migliaia di persone. Diminuisce così la componente irregolare, che si attesta sulle 458mila unità, contro le 506mila dell’anno precedente. Dato cui si aggiunge la consistente riduzione dei “regolari non residenti”, il cui numero scende da 293mila a 176mila. E un numero importante di assunzioni: 1.057.620 persone.
Si parla spesso di natalità e dell’apporto migrante alla crescita del paese, un apporto che è in calo nel tempo. Ma su questo argomento un’importante fotografia arriva dalle scuole, dove il numero degli alunni e delle alunne con background migratorio è tornato a crescere a un ritmo che lascia presumere che, in circa 10 anni, si potrà arrivare al traguardo di un milione di alunni con background migratorio (nell’anno scolastico 2021/22, si legge nel report, si contavano 872.360 presenze).
Bambini e bambine sempre più spesso nati sul suolo italiano, basta soffermarsi su una realtà che vede nelle classi il 67,5% degli alunni e alunne con cittadinanza non italiana. Per il 44% l’origine è europea, oltre un quarto è africana, circa il 20% asiatica, quasi l’8% dell’America Latina.
Le acquisizioni di cittadinanza contano il maggior numero tra persone di origine marocchina, albanese e ucraina. Nel corso del 2022, si è visto crescere il numero di nuovi italiani di circa 214mila unità, contro le 121.457 dell’anno precedente.