Dopo essere stata esiliata dal sistema finanziario internazionale per oltre 30 anni, a causa dell’instabilità e dei conflitti interni, la Somalia è finalmente pronta a rientrare nel circuito.

Il paese ha infatti raggiunto lo scorso dicembre il “punto di completamento” dell’iniziativa per i paesi poveri fortemente indebitati (HIPC), il piano di remissione del debito estero supervisionato dal Fondo monetario internazionale (FMI) e dalla Banca Mondiale.

La Somalia ha ottenuto così la cancellazione del 99% del debito nei confronti dei paesi membri del Club di Parigi, organismo del ministero delle Finanze francese che funge da segretariato per molti paesi creditori.

Stati Uniti, Giappone e Russia, tra gli altri, hanno cancellato più di 2 miliardi di dollari del debito della Somalia, ha affermato ieri in una nota il Club di Parigi, che fa sapere di avere “accolto con favore la determinazione della Repubblica Federale di Somalia nel continuare ad attuare una strategia globale di riduzione della povertà e un ambizioso programma di riforme economiche per creare le basi per una crescita economica sostenibile e inclusiva”.

In totale, a dicembre, il paese del Corno d’Africa ha ottenuto a una riduzione complessiva del debito di oltre 4,5 miliardi di dollari da parte di tutti i creditori, tra cui i membri del Gruppo di coordinamento arabo e altri creditori bilaterali.

Il debito estero della Somalia, pari a 5,3 miliardi di dollari, è stato così ridotto a meno del 6% del Prodotto interno lordo già alla fine del 2023. Un traguardo fondamentale se si considera che il debito, a dicembre 2018, rappresentava il 64% del Pil.