La sera del 31 marzo due razzi di tipo Rpg hanno colpito l’ufficio e una delle abitazioni di Ibrahim Dbeibah, nipote del capo del governo di unità nazionale Abdelhamid Dbeibah.  

Lo ha rivelato il canale televisivo al-Wasat, che cita una fonte della sicurezza. Secondo la stessa fonte, Ibrahim Dbeibah, consigliere politico dello zio, non era sul posto al momento dell’attacco. Nessuna rivendicazione è stata al momento avanzata e le autorità di Tripoli non hanno fornito commenti. La casa e l’ufficio di Ibrahim Dbeibah si trovano in una zona ultra sicura del quartiere residenziale e commerciale di Hay al-Andalous, nella parte occidentale di Tripoli, vicino anche a una villa che il primo ministro Dbeibah utilizza come ufficio. Lo ha detto a Reuters un ministro libico.

Lo stesso ministro, che ha parlato in forma anonima, ha confermato in un messaggio che l’attentato ha causato solo lievi danni. Il ministro non ha fornito ulteriori dettagli.

Due abitanti del posto hanno affermato di aver sentito massicce esplosioni vicino al mare. Uno ha detto che dopo le massicce esplosioni, forze di sicurezza con i loro veicoli sono state dispiegate nella zona.

La 166ª Brigata, unità armata responsabile della sicurezza della zona, «ha immediatamente chiuso la strada e chiamato i vigili del fuoco», ha detto la fonte della sicurezza.

La Libia sta ancora lottando per riprendersi da anni di guerra in seguito al rovesciamento e alla morte del dittatore Muammar Gheddafi, nel 2011.

Dalla caduta del leader Muammar Gheddafi, ucciso durante una rivolta popolare nel 2011, la Libia, minata da violenze fratricide e divisioni, è governata da due esecutivi rivali: uno a Tripoli con a capo Abdelhamid Dbeibah e riconosciuto dall’Onu, l’altro a est a Begnasi, incarnato dal parlamento e affiliato al campo del maresciallo Khalifa Haftar.