Gheddafi e i suoi viaggi a Roma, con tende e cammelli annessi. Oppure una nuova terra di lager per migranti. Sono due tra i principali pensieri che possono saltare in testa quando si parla di Libia. Di questo paese complesso e strategico per tanti stati, incluso il nostro, sappiamo e ci occupiamo poco. È una sorta di buco nero, da cui estrarre petrolio e in cui bloccare migranti.
In questa puntata di IntrAfrica, tentiamo di mostrare il filo logico della Libia. Del suo recente sviluppo politico e del suo presente bicefalo, diviso tra Tripolitania e Cirenaica. Lo facciamo con un’intervista ad Antonio Morrone, professore associato in Storia contemporanea dell’Africa e coordinatore del corso di laurea in Studi dell’Africa e dell’Asia presso l’Università di Pavia, nonché collaboratore di Nigrizia da molti anni, soprattutto sui temi libici.
Puntata a cura di Gianni Ballarini.
Produzione e montaggio: Roberto Valussi.
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Per orientarsi nella puntata:
02:50 – Le origini della divisione est-ovest
06:26 – La spartizione delle risorse in un paese diviso
08:00 – La Banca Centrale come elargitore di guadagni
10:40 – Elezioni: il fallimento delle politiche del 2021 e il futuro prossimo
15:07 – Rischio disintegrazione per la Libia?
16:18 – Il Generale Haftar è fuori o dentro i giochi?
17:23 – Il peso delle milizie
19:32 – Quali potenze straniere agiscono in Libia
20:53 – Il ruolo dell’Italia
23:14 – Migranti: la collusione con i trafficanti
24:48 – La politica italiana di supporto alla Libia funziona?