«Non ci sono se e non ci sono ma. I primi voli decolleranno entro 10/12 settimane». Dopo una nottata di discussioni è questo il commento con cui il premier Rishi Sunak chiude l’annoso capitolo del controverso patto Rwanda, che prevede il trasferimento nel paese africano dei richiedenti asilo che arrivano nel Regno Unito senza documenti. Nell’attesa di una presa in carico della loro richiesta d’asilo, le persone che arrivano attraversando la Manica in barchini di fortuna verranno deportate.
A sentire il primo ministro gli aerei sarebbero pronti, per cui i vari organismi internazionali e le realtà associative di attivisti per i diritti umani si dovrebbero arrendere una volta per tutte. «Nessun tribunale internazionale ci fermerà». Sarà per questo che gli esperti delle Nazioni unite ieri si appellavano alle compagnie aeree e alle autorità aeronautiche chiedendo di boicottare i “traslochi illegali”.
Stando a quanto commentano gli esperti ONU, queste realtà si renderebbero complici delle violazioni dei diritti umani che sono garantiti per legge e che sono già stati richiamati in passato dai tribunali che hanno bocciato l’accordo Regno Unito-Rwanda. «Come sottolineano i principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani, i regolatori dell’aviazione, le organizzazioni internazionali e gli attori economici sono tenuti a rispettare i diritti umani».
Ma ieri, a tarda notte, è di fatto finito il rimpallo tra le camere dei Lord e dei Comuni. L’ostruzionismo della prima, la settimana scorsa, aveva respinto l’ennesimo tentativo della camera dei Comuni di modificare e portare a casa l’accordo deportazione, ma ora c’è il via libera parlamentare. Il decreto legge è passato, e Sunak e i conservatori hanno ottenuto di considerare il Rwanda paese terzo sicuro, nonostante report internazionali raccontino tutt’altra storia.
Ultimo step sarà la promulgazione, da parte di re Carlo III, della legge. Cosa che, stando a quanto scritto dai giornali britannici, potrebbe avvenire a stretto giro visto che, emendamento su emendamento, richiesta dopo richiesta, tutto è caduto sotto il voto dei conservatori che hanno la maggioranza alla camera dei Comuni.
Maggioranza che si è di fatto arrogata il potere di ignorare il diritto internazionale e nazionale sui diritti umani, bypassando di fatto una sentenza della Corte suprema del Regno Unito secondo cui l’invio di migranti con un biglietto di sola andata a Kigali è illegale.