Da diversi mesi a Bamako, la capitale del Mali, i black out sono all’ordine del giorno. Le continue interruzioni della corrente elettrica sono dovute alla situazione disastrata in cui versano le casse del fornitore pubblico Énergie du Mali (Edm), sommerso da un debito di 600 miliardi di franchi Cfa (oltre 910 milioni di euro). Ai residenti vengono ormai concessi solo spiragli di luce per non più di 6-12 ore al giorno. E il resto del Paese non se la passa meglio a causa della rete di distribuzione fatiscente o del tutto assente in alcune regioni e dei razionamenti dovuti alla produzione di elettricità sempre più limitata da parte di Edm.
A causa di questo incrocio di fattori negativi il Mali è al momento il quarto paese dell’Africa a registrare i prezzi dell’energia elettrica più alti come riportato in un recente report redatto dal sito specializzato Global Petrol Price che ha preso in riferimento la classifica stilata dalla piattaforma di comparazione dei prezzi Verivox. Per un kilowattora (kWh) di elettricità nel primo trimestre di quest’anno un maliano ha pagato in media 20,3 centesimi di euro. A sborsare di più nel continente sono stati solo gli abitanti di Capo Verde (28,71 centesimi di euro), Sierra Leone (23,34 centesimi) e Kenya (20,29 centesimi). Il governo di Bamako, retto da metà 2021 da una giunta militare guidata da Assimi Goïta, spera nell’aiuto della Banca Mondiale che lo scorso 22 aprile ha annunciato lo stanziamento di 60 milioni di dollari per far riemergere Edm dai debiti che la stanno soffocando e tornare così ad aumentare la produzione di energia elettrica.
La situazione nel resto del continente
In altri paesi africani la situazione è meno catastrofica. In Etiopia, Libia e Sudan per 1 kWh di energia elettrica sono sufficienti tra 0,51 centesimi e 0,76 centesimi di euro. Con una capacità installata di 2.400 Megawatt (MW), l’Etiopia non solo è in grado di soddisfare il proprio fabbisogno interno ma di vendere anche energia elettrica al vicino Kenya. Per il Kenya si tratta di una situazione paradossale. Rispetto all’Etiopia il Paese vanta infatti un tasso di elettrificazione del 77% contro il 54% di Addis Abeba, secondo un rapporto della Banca Mondiale del 2023.
I prezzi per l’energia elettrica si mantengono bassi anche in Algeria (3,63 centesimi per 1 kWh), Tunisia (6,22 centesimi) e Camerun (7,63 centesimi). Tra gli altri principali Paesi che vendono energia elettrica nel continente oltre all’Etiopia ci sono anche il Marocco e la Costa d’Avorio, che attualmente piazzano 1 kWh rispettivamente a 10,76 centesimi di euro e 12,2 centesimi. Anche la Costa d’Avorio è però alle prese con un aumento della bolletta, lievitata del 10% negli ultimi mesi.