L’International Crisis Group, think thank specializzato nel seguire l’evoluzione delle crisi nei diversi paesi, ha messo in guardia il Mozambico dal rischio che corre in vista della fine del mandato, il prossimo luglio, della missione SAMIM della SADC (Comunità per lo Sviluppo dell’Africa Australe) nella regione di Cabo Delgado.
La coalizione militare SADC opera nel nord del Mozambico dal 2021 a sostegno dell’esercito nella lotta contro i movimenti armati filo-jihadisti. Il ritiro graduale è iniziato in aprile con il rientro dei soldati del Lesotho e del Botswana ed è proseguito in maggio con quelli della Namibia e dell’Angola.
Piers Pigou, capo del Programma per l’Africa meridionale presso l’Istituto per gli studi sulla sicurezza (ISS), ha affermato qualche giorno fa che il recente attacco al quartier generale del distretto di Macomia da parte dei gruppi jihadisti, ritiratisi poco dopo, conferma le preoccupazioni su un vuoto di sicurezza che si aprirà con il ritiro delle truppe dell’Africa meridionale.
“Le dichiarazioni (del governo, ndr) secondo cui la provincia di Cabo Delgado è stata per la maggior parte stabilizzata non sono evidentemente accurate”, ha detto il funzionario. Dal canto suo, il presidente Nyusi ha affermato che gli attacchi possono avvenire proprio in coincidenza con i momenti di transizione e si augura che le forze della SADC siano ancora in grado di intervenire e aiutare.
Come è noto anche il Rwanda ha schierato da tempo sue truppe in Mozambico per combattere l’insurrezione jihadista. I dati diffusi dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) mostrano che dalla fine dello scorso anno sono oltre 110mila le persone sfollate, a causa della violenza nella provincia.
La SADC è certamente riuscita a bloccare la diffusione dei terroristi e a invertire le loro conquiste territoriali impegnandosi direttamente contro il gruppo in varie operazioni. In realtà l’intento della coalizione era di raggiungere velocemente i suoi obiettivi di lotta al terrorismo nel nord del paese.
E in effetti, il dispiegamento del SAMIM aveva inizialmente portato a una situazione di stabilità in numerosi distretti della regione. Il ritorno di molti sfollati e l’aver ristabilito le strutture statali e l’ordine all’interno dei distretti più colpiti ne è la prova.
Nonostante questi risultati, il rapido cambiamento delle circostanze a Cabo Delgado suggerisce però ora che gran parte del lavoro di SAMIM potrebbe essere cancellato.
La capacità del Mozambico di affrontare da solo l’insurrezione rimane discutibile. Mentre le truppe rwandesi continuano le loro operazioni nella provincia insieme alle forze governative, esiste la reale preoccupazione che non saranno in grado di gestire l’insorgenza terrorista da sole.
Il ritiro della SAMIM in un momento così cruciale, a favore del dispiegamento della SADC nell’est della Repubblica democratica del Congo, potrebbe dunque annullare i risultati raggiunti dalla coalizione guidata dal Sudafrica a Cabo Delgado.