La Somalia minaccia l’espulsione delle truppe etiopi - Nigrizia
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L’ultimatum del consigliere per la sicurezza: rottura dei rapporti militari se Addis Abeba non abrogherà l’accordo col Somaliland entro fine mese
La Somalia minaccia l’espulsione delle truppe etiopi
04 Giugno 2024
Articolo di Redazione
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La Somalia ancora sul piede di guerra per un accordo tra l’Etiopia e lo stato separatista del Somaliland che concederebbe parte della sua costa in cambio del riconoscimento di indipendenza.  

L’ultimo atto dell’escalation di tensione è una dichiarazione alla Reuters del consigliere per la sicurezza nazionale Hussein Ali che minaccia di troncare i rapporti di collaborazione militare con Addis Abeba e l’espulsione definitiva di tutte le truppe etiopiche presenti sul territorio somalo.

«Se non abrogheranno l’accordo prima della fine di giugno, o quando sarà deciso il nuovo mandato della missione, tutte le truppe etiopi, ATMIS e bilaterali, dovranno andarsene», ha quindi intimato. «L’Etiopia non può essere un alleato e allo stesso tempo un aggressore».

«Finché l’Etiopia persisterà nel violare la nostra sovranità, integrità territoriale e indipendenza politica, non possiamo e non potemmo considerarla un alleato nella ricerca e mantenimento della pace e della sicurezza nella regione», ha poi ribadito Ali con un post su X.

ATMIS è la Missione dell’Unione Africana per la Transizione, impegnata nel sostegno all’esercito somalo nella lotta contro il movimento terrorista al-Shabaab. Vi partecipano soldati di Burundi, Gibuti, Uganda, Kenya ed Etiopia, quest’ultima presente con circa 3mila uomini.

Il ritiro graduale dal paese dei contingenti è iniziato nel giugno 2023 e dovrebbe essere completato entro il 31 dicembre di quest’anno.  

Al suo posto, da gennaio 2025, dovrebbe subentrare l’esercito somalo, affiancato per un anno da una nuova missione dell’UA e di partner internazionali, incaricata della protezione delle installazioni chiave. Una nuova missione, fa sapere Ali, da cui saranno escluse le truppe etiopi.

Uno scenario che preoccupa analisti e diplomatici stranieri, secondo i quali la rottura della cooperazione militare con Addis Abeba rischia di destabilizzare ulteriormente il paese poiché le forze locali non sarebbero in grado di colmare il vuoto di sicurezza, a tutto vantaggio di al-Shabaab.

Non a caso a difendere la presenza delle truppe etiopi sono lo stato federale del South West e quello del Jubaland, insieme alle regioni di Bay e Bakool i più coinvolti nelle operazioni anti-terrorismo dell’esercito etiope.

Due mesi fa Mogadiscio aveva espulso l’ambasciatore etiopico e richiamato il suo rappresentante ad Addis Abeba, ordinando la chiusura dei consolati nelle regioni separatiste del Somaliland e del Puntland.

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