Algeria: tre candidati presidenziali sotto controllo giudiziario
Algeria Politica e Società
Solo tre aspiranti alla presidenza correranno alle elezioni del 7 settembre. Tra questi il capo dello stato uscente Abdelmadjid Tebboune
Algeria: tre candidati presidenziali sotto controllo giudiziario
Saïda Neghza, Belkacem Sahli e Abdelhakim Hamadi sono indagati per “corruzione politica” assieme ad altre 68 persone. Rischiano pene dai due ai dieci anni di carcere
08 Agosto 2024
Articolo di Nadia Addezio
Tempo di lettura 3 minuti

Altro giro, altra corsa. Mentre si avvicina il giorno delle elezioni presidenziali del 7 settembre in Algeria, il 4 agosto scorso sono stati messi sotto controllo giudiziario i candidati (respinti) Saïda Neghza, Belkacem Sahli e Abdelhakim Hamadi, indagati per “corruzione politica” assieme ad altre 68 persone, attualmente in custodia cautelare.

Tutto è iniziato con la decisione della procura di Algeri di aprire un’indagine preliminare sui tre, ancor prima che i moduli con le firme a supporto delle loro candidature alla corsa presidenziale venissero depositati presso l’Autorità elettorale nazionale indipendente (ANIE).

Dopo una serie di interrogatori a funzionari eletti per indagare sulla loro possibile ricezione di tangenti, dai risultati delle indagini diffusi dal procuratore generale del Tribunale di Algeri, Lotfi Boudjema, è emerso che più di 50 persone avrebbero ricevuto tra 20mila e 30mila dinari algerini (tra i 148 e i 223 dollari) per promuovere la candidatura dei tre concorrenti.

Ne è scaturito l’avvio di un’indagine giudiziaria per “concessione di privilegi indebiti, traffico di influenze, offerta o promessa di donazioni in denaro allo scopo di ottenere o tentare di ottenere voti dagli elettori, abuso d’ufficio, ottenimento di donazioni in denaro o promesse di voti elettorali e frodi”.

I tre (ormai) ex candidati rischierebbero pene che vanno da due a dieci anni di carcere, secondo la legge organica relativa al regime elettorale e quella relativa alla prevenzione e lotta alla corruzione.

Il processo di candidatura

Il 25 luglio, il presidente dell’ANIE, Mohamed Charfi, aveva annunciato in via preliminare che solo tre dei sedici che avevano presentato domanda per concorrere alla sfida presidenziale erano stati accettati.

Tra questi, Abdelaali Hassani Cherif del partito islamista Movimento della Società per la Pace (MSP), Youcef Aouchiche del Fronte delle Forze Socialiste (FFS) e il già presidente Abdelmadjid Tebboune. Il loro processo di candidatura era risultato per l’ANIE conforme alla legge sul regime elettorale.

I candidati dovevano presentare almeno 600 firme di funzionari eletti in diverse assemblee distribuite in 29 wilaya (province), o almeno 50mila firme di elettori registrati, con almeno 1.200 firme per wilaya.

Nei giorni successivi alla decisione dell’Autorità elettorale, la Corte Costituzionale aveva ricevuto 5 ricorsi, come quello dell’imprenditrice Saïda Neghza e del segretario generale dell’Alleanza Nazionale Repubblicana Belkacem Sahli.

Alla fine, la lista dei “prescelti” è stata confermata in via definitiva il 31 luglio. L’inizio della campagna elettorale è previsto il 15 agosto. 

Il contesto economico-sociale delle elezioni

Ma in quale panorama si svolgeranno le presidenziali? Secondo il rapporto della Banca Mondiale pubblicato a maggio, l’Algeria è stata spettatrice nel 2023 di una crescita economica dinamica. Il suo PIL – il terzo più alto del continente africano e il primo del Maghreb – ha registrato lo scorso anno un aumento del 4,1% trainato dai settori degli idrocarburi e non solo.

L’inflazione che risultava pari al 9,3%, nel primo trimestre del 2024, si è assestata al 5%. L’organizzazione internazionale fa presente che l’economia algerina è suscettibile alla volatilità dei prezzi degli idrocarburi, all’elevata spesa pubblica e all’aumento delle importazioni.

Inoltre, i trend mediamente positivi si scontrano con il tasso di disoccupazione generale del 12,25%. Il 35,8% dei giovani tra i 16 e i 24 anni e il 20,6% di quelli tra i 25 e i 34 anni erano, secondo Statista, disoccupati nel 2023.

Un fenomeno che spinge la gioventù algerina a cercare speranza e fortuna fuori dai confini nazionali e continentali: l’ong spagnola Caminando Fronteras riporta che la rotta algerina verso le coste spagnole avrebbe fatto da gennaio a maggio 2024 ben 175 vittime, distinguendosi come la seconda rotta più mortifera dopo la rotta atlantica.

Copyright © Nigrizia - Per la riproduzione integrale o parziale di questo articolo contattare previamente la redazione: redazione@nigrizia.it