L’Autorità nazionale indipendente per le lezioni in Algeria (ANIE) ha annunciato che il presidente Abdelmadjid Tebboune è stato eletto per un secondo mandato con il 94,65% dei voti, secondo i risultati preliminari pubblicati la sera dell’8 settembre.
Seguono, a grande distanza, i candidati Abdelaali Hassani Cherif, del Mouvement de la société pour la paix, con il 3,17%, e Youcef Aouchiche, del Front des forces socialistes, con il 2,16%.
Partecipazione limitata?
Il presidente algerino sta cercando di ottenere una piena “legittimità” attraverso un secondo mandato, secondo quanto sottolineato dalla ricercatrice Dalia Ghanim, esperta di Conflict and Transitions al Middle East Council on Global Affairs, in un’intervista a Nigrizia.
«Dei 5.630.000 elettori registrati, 5.329.000 hanno votato per il candidato indipendente Abdelmadjid Tebboune, pari al 94,65% dei voti espressi sabato 7 settembre», ha dichiarato in una conferenza stampa il presidente dell’ANIE Mohamed Charfi.
I dati dell’ANIE mostrano che meno di 6 milioni di algerini su 24 milioni di elettori idonei, sia residenti nel paese che all’estero, si sono recati ai seggi elettorali. In pratica un terzo degli aventi diritto.
Questi dati non sono ancora quelli definitivi, mentre gli aggiornamenti continuano sul sito della commissione. Tuttavia, l’ultimo annuncio sulla distribuzione dei voti per ciascun candidato è stato pubblicato senza fornire numeri sulla distribuzione dei voti in ogni città.
La contestazione dei tre candidati
Dopo l’annuncio dell’ANIE, i tre candidati – incluso il vincitore – hanno insieme diffuso un comunicato firmato dai direttori delle rispettive campagne, accusando la commissione elettorale algerina di “evidenti incongruenze nei numeri annunciati”, della mancanza di dettagli, e di “ambiguità e contraddizioni nei risultati annunciati”, cose che “sollevano dubbi sull’accuratezza e l’integrità dei risultati” stessi.
I candidati sottolineano inoltre che “l’assenza di un annuncio ufficiale dei risultati finali riflette una mancanza di trasparenza e aumenta lo stato di incertezza”.
La commissione elettorale ha risposto che stanno ancora aspettando i rapporti finali sui voti e che li presenteranno al pubblico non appena completati. Successivamente, tutto sarà riferito alla Corte costituzionale per giudicarne la legittimità.
Promesse di Tebboune
Nella sua campagna elettorale, il presidente Tebboune ha promesso di incrementare i proventi delle esportazioni di petrolio e gas, con aumenti dei salari, delle pensioni e dei sussidi di disoccupazione.
Ha anche previsto la costruzione di due milioni di nuove case, l’aumento degli investimenti per creare 450mila posti di lavoro, con l’ambizione di fare dell’Algeria «la seconda economia dell’Africa» dopo il Sudafrica.