La giustizia su Salvini non servirà senza un cambiamento morale
Alex Zanotelli Italia Migrazioni Politica e Società
Fermoposta / Ottobre 2024
Bene la giustizia su Salvini, ma senza cambiamento morale non servirà a nulla
Sono contento che il pm di Palermo abbia chiesto sei anni di reclusione per il ministro. Ma urge una rivoluzione, anche all’interno delle comunità cristiane, sempre più sorde agli appelli del papa e alla mercè dell'ultra destra
02 Ottobre 2024
Articolo di Alex Zanotelli
Tempo di lettura 3 minuti

Questo articolo è uscito nel numero di Nigrizia di ottobre 2024.

Caro Alex, la richiesta del pm di Palermo di sei anni di reclusione per Salvini è un passo importante secondo te per stroncare la criminalizzazione delle ong e della solidarietà? È stato accusato di sequestro di persona per non aver permesso a 147 persone migranti a bordo della Open Arms di sbarcare. Oltre ad agire in modo illegale, gli è stato riconosciuto un intento di “auto promozione”, di fatto, sulla pelle dei migranti… (Claudio Schmitz)


Il pm di Palermo hanno chiesto sei anni di reclusione per il ministro Salvini per sequestro di persona e rifiuto di atti di ufficio. Il dirigente del governo, per 19 afosi giorni di agosto 2019, ha alla nave Open Arms con a bordo 147 migranti salvati nel Mediterraneo di entrare nel porto di Lampedusa.

Avevo seguito tutto questo spettacolo in diretta televisiva perché l’emittente La7 mi aveva all’epoca invitato a commentare quello che stava avvenendo insieme al giornalista David Parenzo. Ero indignato per quello che stava succedendo davanti ai miei occhi.

Oggi sono contento, perché c’è un giudice in questo paese. Un giudice che ha ricordato a tutti che in questo caso sono in gioco i fondamentali dello stato di diritto e l’esistenza dei limiti del potere. Non solo, il giudice ha ricordato a tutti che il migrante è una persona: una verità messa sempre più in discussione dal governo della premier Meloni.

La reazione rabbiosa della presidente del consiglio e del suo governo mostra un nervo scoperto. Per loro i giudici devono fermarsi davanti al potere. Ciò detto, ho i miei dubbi però che questo processo sia un passo importante per stroncare la criminalizzazione delle ong e della solidarietà, come tu, Fabio, suggerisci.

Ormai il rifiuto dell’altro, del migrante, del diverso, è diventato un fenomeno sociale, che viene poi cavalcato da tutti i governi di ultra destra. È il vento del suprematismo bianco che sferza l’Occidente. La convinzione che solo noi disponiamo della civiltà, la cultura, la religione.

E questo è ormai una forma di pensiero trionfante, espressa così bene dal governo Meloni in Italia, in diversi paesi dell’Ue come l’Ungheria; è destinata a trionfare negli Stati Uniti di Trump, già lo ha fatto nell’Argentina di Milei e ancora prima nel Brasile che è stato di Bolsonaro.

Questo è un fenomeno che tocca anche le comunità cristiane, oramai contaminate da questi sentimenti. Quand’è che le nostre comunità in Occidente prenderanno seriamente il vangelo? Sono grato a papa Francesco, colui che costantemente ci ricorda l’importanza di questo cambiamento.

Recentemente, il santo padre ha affermato: «Il Signore è con i migranti, e non con coloro che li respingono», per poi aggiungere: «Non è attraverso leggi sempre più restrittive, non è con la militarizzazione delle frontiere, non è con i respingimenti che si fermerà la strage».

In un’altra occasione aveva affermato: «C’è chi opera sistematicamente e con ogni mezzo per respingere i migranti. E questo, quando è fatto con coscienza e responsabilità, è un peccato grave». Quando è che questi insegnamenti evangelici di papa Francesco entreranno nella coscienza dei fedeli.

Davanti al vangelo che il papa traduce nell’oggi, perché così tanti cristiani e cristiane vanno a votare per partiti che portano avanti una politica di respingimento dei “naufraghi della storia”?

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