In un mondo dove il filtro del suprematismo bianco continua a dettare chi può essere visto e come, la penna di bell hooks conserva negli anni la potenza di uno squarcio rivelatore. hooks, pietra miliare della critica sull’intersezionalità di razza, genere e capitalismo, svela i meccanismi invisibili che alimentano l’oggettificazione razziale e la mercificazione delle identità nere attraverso l’analisi puntuale, appassionata e lucidissima che la contraddistingue.

Un’educazione sentimentale all’amore per la nerezza come forma di resistenza politica, un invito rivolto a tutti e a tutte, persone razzializzate e non. Sguardi neri, è molto utile anche per le persone bianche che desiderino approfondire il proprio ruolo di alleate alla causa antirazzista.

Una palestra per il pensiero critico, inteso come unica arma a disposizione per «disimparare il razzismo» e quindi contrastarlo. L’auspicio, infatti è di «abbracciare il mondo senza amarezza distruttiva e rabbia collettiva», ma «tenersi strett3» per decolonizzare lo sguardo insieme, laddove lo sguardo “nero” è stato storicamente oggettivato e marginalizzato.

Con un focus particolare sul ruolo della cultura visuale nella costruzione delle identità razziali, hooks affronta argomenti come l’appropriazione culturale, la rappresentazione della sessualità nera e l’importanza della visibilità per le comunità marginalizzate.

È considerato un testo fondamentale per chi studia teoria della razza, ma è accessibile anche per chi si avvicina per la prima volta a queste tematiche.